“Welcome to Rome”: la storia di Roma spiegata (anche) ai bambini
Roma non è di certo famosa per essere una città fredda, ma tra Gennaio e Marzo qualche giornata con temperature polari ci può essere.E allora che si fa se si viaggia con i bambini e non si ha voglia di passare troppe ore al gelo?
Ci sono diverse cose da fare a Roma con i bambini quando piove e fa freddo, come il museo Explora e il Museo di Zoologia, ma se avete figli già grandicelli (dagli 8 anni in su) e interessati alla storia, allora vi consiglio il “Welcome to Rome”.
Cos’è “Welcome to Rome”
“Welcome to Rome” è una sorta di cinema, un museo multimediale che regala un’esperienza immersiva, un viaggio nel tempo che porta gli spettatori a vivere i 2700 anni della storia di Roma, che da piccolo villaggio è diventata la città che oggi conosciamo.
Una sintesi dei principali eventi storici e delle tappe fondamentali della Città Eterna.

Ricavato dal vecchio cinema Augustus e nato da un’idea di Paco Lanciano, fisico e divulgatore scientifico conosciuto anche come il collaboratore storico di Piero Angela, il “Welcome to Rome” si divide in due principali esperienze: il cinema immersivo, con spettacolari video proiezioni su pareti, soffitto e pavimento, della durata di mezz’ora circa, e l’osservazione di plastici semoventi davvero ben realizzati, Il tutto accompagnato da un’audio guida con voce narrante disponibile in ben 8 lingue.
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“Welcome to Rome” con i bambini: da che età?
Il linguaggio utilizzato è abbastanza semplice e, soprattutto la parte del cinema, è molto coinvolgente anche per i bambini. Sconsiglio tuttavia di andare al “Welcome to Rome” con bambini troppo piccoli, che potrebbero trovare l’esperienza un po’ noiosa e avere difficoltà a tenere per tutto il tempo le cuffie con l’audio guida.
Almeno questo è quanto abbiamo riscontrato con nostra figlia di 5 anni, mentre il grande (8 anni) ha apprezzato molto. Ovviamente devono essere bambini un minimo interessati alla storia in generale.

Mi è parso di capire che il “Welcome to Rome” non sia ancora molto conosciuto dai turisti (soprattutto italiani). Io stessa ne sono venuta a conoscenza circa un mesetto fa tramite una famiglia israeliana in visita a Roma che mi ha chiesto informazioni al riguardo (e io sono caduta dalle nuvole).
Consiglio il “Welcome to Rome” ai turisti ma anche a chi a Roma ci abita e vuole introdurre la storia della Città Eterna ai propri figli. La nostra esperienza è stata positiva, unico neo qualche problemino tecnico che abbiamo avuto con l’audioguida che ogni tanto saltava.

L’esperienza al “Welcome to Rome” è stata per noi possibile grazie ad una collaborazione con Musement, portale che offre un’ampia scelta di attrazioni, tour ed esperienze insolite per turisti che vogliono visitare Roma (e le principali città del mondo).
Avevo già collaborato con Musement per la nostra gita su autobus turistico a due piani, ricordate?
Dove mangiare vicino al “Welcome to Rome”: il Ghetto ebraico
Il “Welcome to Rome” si trova in pieno centro storico, in Corso Vittorio Emanuele II, 203. Noi da lì ci siamo spostati al Ghetto ebraico per mangiare, che abbiamo raggiunto con una piacevole passeggiata di 10 minuti circa. Abbiamo pranzato da “Su ghetto” (Via del Portico d’Ottavia, 1 C), che offre un’ottima cucina kosher senza latte, dove è possibile assaggiare cibo della tradizione giudaico–romanesca, kosher e mediterranea.Buonissimo il cous cous Craimi (con cernia e sugo piccante), ma anche gli gnocchi, la coratella e i carciofi. Se siete amanti dei panini in menù trovate anche il pastrami, l’hamburger e il vegburger con ceci e carciofi.

Se invece cercate i classici primi romani con guanciale croccante (ingrediente che non troverete nella carbonara o nell’amatriciana dei locali kosher), spostatevi di qualche metro per mangiare da “Giggetto”, tipica trattoria della città di cui vi ho parlato qualche giorno fa, comodo anche per chi viaggia con passeggino al seguito.
Ah raccomando, se siete in zona e non c’è troppa fila fate un salto anche nello storico forno Boccione per assaggiare la pizza romana-ebraica (la pizza di Beridde), così buona da dare dipendenza! E non fatevi ingannare dal nome, non è salata ma è un dolce un po’ rustico con tanta frutta secca e canditi.

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Mi chiamo Valentina Besana, adoro viaggiare con il mio compagno e i nostri due figli di 10 e 13 anni. Da quando siamo una famiglia sono sempre alla ricerca di mete kids friendly che amo condividere su questo blog.
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