
Itinerario di 2 settimane in Perù: tra Ande, Amazzonia e civiltà perdute
Dal respiro salmastro dell’Oceano Pacifico ai battiti profondi della giungla amazzonica, passando per le vette sacre degli Inca: due settimane in Perù bastano per vivere dieci vite.
Quello che segue è il racconto di viaggio in Perù di Luca Miranda, che negli anni passati ha già regalato a BeRoad contenuti davvero interessanti: Uganda, Tunisia, Tanzania e Indonesia.
Questa volta è partito con suo figlio Emanuele, di 7 anni, grande amante degli animali e della natura.
Qui trovate il video del suo viaggio in Perù: https://vimeo.com/1110661443
Itinerario in Perù – Lima: un tuffo con i leoni marini
Primo vero “V”iaggio per mio figlio Emanuele di soli 7 anni, grande piccolo esploratore amante della natura.
Partiamo dall’Italia, destinazione: Lima, la capitale affacciata sull’oceano. Appena atterrati salpiamo dal porto per una esperienza emozionante: la visita alle Isole Palomino a pochi km dalla costa della città.
In barca, tra spruzzi, vento e gruppi di pellicani in volo, raggiungiamo le colonie di leoni marini che popolano le scogliere. Il momento clou? Sicuramente, nuotare con loro.

Per mio figlio Emanuele, che adora ogni creatura vivente, solo l’idea è pura magia: anche se l’acqua è piuttosto fredda, appena tuffati, ci ritroviamo subito circondati da questi animali curiosi, che ci osservano e giocano senza paura. Un battesimo salato e indimenticabile per lui nelle acque dell’oceano Pacifico.
Itinerario in Perù – Cusco e l’Inti Raymi: la festa del sole
Da Lima voliamo, il giorno dopo, verso le Ande: Cusco ci accoglie con la sua altitudine (oltre 3.400 metri sul livello del mare) e la sua anima antica. Il panorama è mozzafiato.
A questa altitudine, il corpo ha bisogno di tempo per adattarsi: si possono avvertire mal di testa, affaticamento o nausea nei primi giorni, sintomi tipici del soroche, il mal di montagna.
Per questo, il nostro primo giorno a Cusco è tranquillo: passeggiamo con calma per il centro storico, ci sediamo spesso, bevendo molta acqua. Siamo all’indomani della settimana dell’Inti Raymi, la festa sacra Inca per il solstizio d’inverno peruviano, e la città è in festa.
Domenica 22 giugno, la parata delle regioni è un’esplosione di colori e suoni: costumi tradizionali, danze rituali, musiche indigene. Mio figlio Emanuele osserva tutto con occhi spalancati, incantato da questo mondo così diverso e così vivo.

Un consiglio prezioso (solo per gli adulti) è di bere il mate de coca, l’infuso tradizionale fatto con foglie di coca, utilissimo per alleviare i sintomi dell’altitudine.
Consigliato berlo al mattino o entro le 14:00, perché è lievemente stimolante e potrebbe disturbare il sonno.
Questa giornata di ambientamento è stata fondamentale anche se Emanuele, a differenza di me, non ha avvertito la fatica dell’aria rarefatta. Grazie al riposo pomeridiano, all’idratazione e all’energia gentile della città, ci siamo preparati al meglio per il tour andino dei due giorni successivi.
Itinerario in Perù – La Valle Sacra degli Incas: un tuffo nel passato

Il giorno dopo, partiamo da Cusco per la Valle Sacra degli Incas, dove la storia prende forma tra villaggi e terrazze agricole.
A Chinchero, esploriamo la chiesa del 1600 con i suoi affreschi coloniali; a Moray, ci avventuriamo tra misteriosi cerchi scavati nella terra.
Nel pomeriggio affrontiamo la grande salita alla fortezza di Ollantaytambo: scalini vertiginosi, ma panorami mozzafiato. Emanuele, con il suo zainetto da esploratore, non si tira indietro, e affronta il trekking senza troppa fatica, arrivando fino in cima alle rovine del tempio del sole.
Itinerario in Perù – Machu Picchu il 24 giugno: magia in cammino
Il giorno dell’Inti Raymi, il 24 giugno, evitiamo le folle che si accalcano a Cusco per il giorno clou del famoso festival, e sfruttiamo la giornata per visitare una delle mete più iconiche di questo viaggio, e tra le 7 meraviglie del mondo conosciute: le bellissime rovine della città Inca di Machu Picchu.
Partiamo in treno, da Ollantaytambo, attraverso paesaggi che cambiano a ogni curva: i brulli altipiani andini si dissolvono presto in una fitta e lussureggiante vegetazione pre-amazzonica. In stazione a Ollantaytambo ci ritroviamo incredibilmente tra il passaggio di due tori, a poca distanza da noi, che attraversano i binari inseguiti da un cane, obbligando i capotreni a fermare il traffico per qualche minuto: un episodio surreale che mio figlio racconterà probabilmente per anni.

Arrivati ad Aguas Calientes, per rendere la visita più confortevole, decidiamo di prendere il minibus per salire in cima. Grazie anche alla prenotazione dei biglietti di accesso al sito, fatta con vari mesi di anticipo, abbiamo l’incredibile fortuna di visitare le rovine in un gruppo davvero ristretto: praticamente in solitaria, solo io, mio figlio e Hector la nostra guida di origini Inca. Tra vecchie pietre e lucertole di montagna, la visita con Hector è speciale.
Seguiamo il percorso 2, considerato il più completo e panoramico, con scorci spettacolari, spiegazioni approfondite e un tragitto meno affollato.
Agli occhi di un bambino probabilmente, Machu Picchu è solo un enorme labirinto tra le nuvole, abitato da lama e leggende.
Per un adulto, è sicuramente un sogno che si avvera.
Itinerario in Perù – Verso l’Amazzonia: la natura come maestra
Ritornando a Cusco, e poi nuovamente a Lima con un pernotto nei pressi dell’aeroporto, ci svegliamo all’alba per volare verso Iquitos, e raggiungere il cuore dell’Amazzonia peruviana. Da qui inizia la parte più selvaggia e affascinante del viaggio, e anche quella che aspettavamo di più.

Prenotiamo un tour di tre giorni con Maniti Expeditions, diretti a nord est, navigando sul Rio delle Amazzoni, alla ricerca dell’incredibile tribù degli Yagua.
In barca, ci inoltriamo nella giungla, visitando un’isola in mezzo al fiume, chiamata l’Isola delle scimmie, e nuotando al tramonto nel maestoso fiume circondati da delfini rosa.
Un’esperienza incredibile, nel Rio delle Amazzoni, che porteremo per sempre con noi.
Le notti nella giungla amazzonica ci regalano emozioni forti, con escursione tra suoni misteriosi, occhi brillanti nel buio, insetti giganti e racconti di animali invisibili.
Il giorno dopo, affrontiamo un trekking sotto una pioggia tropicale battente per cercare insetti ed alberi secolari.

Il pomeriggio dopo un ultimo tratto in barca, ci attende uno degli incontri più incredibili della nostra vita. Attracchiamo in un piccolo molo appena fuori il villaggio della tribù Yagua, che ci accoglie con canti, danze e una ospitalità eccezionale.
Gli Yagua sono uno dei popoli indigeni più antichi e autentici dell’Amazzonia peruviana.
Vivono lungo il Rio delle Amazzoni e i suoi affluenti, tra le zone di Iquitos, Napo, Putumayo e Ucayali. La loro popolazione stimata è di circa 6.000 persone, suddivise in piccoli villaggi immersi nella foresta.
Parlano la lingua yagua, appartenente a una famiglia linguistica isolata e distinta da quelle circostanti, per questo la nostra guida ci ha fatto da interprete nel dialogo con loro.
Mio figlio balla e ascolta in silenzio, rapito, come se capisse che quelle persone stanno condividendo qualcosa di prezioso.

Per un bambino, osservare come vivono persone in armonia con la natura, senza tecnologia, ma con un sapere antico, può lasciare un’impronta indelebile.
Itinerario in Perù – Il Treehouse Lodge: dormire tra le cime degli alberi immersi nella foresta

L’indomani, lasciato il Maniti Ecolodge, ci dirigiamo a sud, verso le porte della riserva Pacaya Samiria, per raggiungere una destinazione da fiaba: il Treehouse Lodge.
Dormiamo per le ultime due notti del nostro viaggio, in piccole case sospese sugli alberi, avvolti dai suoni della giungla. Un sogno a occhi aperti.
Qui trascorriamo gli ultimi tre giorni, tra: Kayak e safari notturni personalizzati alla ricerca di caimani di fiume, tarantole rosa, e rospi giganti.
Avvistamenti di bradipi, scimmie urlatrici, e l’incredibile Hoatzin, un uccello preistorico con piume sgargianti testa blu e occhi rossi.
Ogni escursione è un’avventura ed Emanuele, piccolo naturalista, è sempre davanti, mano nella mano con la guida, curioso e felice.


Tornati a Iquitos, come ultimo giorno, rientriamo a Lima per un lento addio a questa terra straordinaria.
Poi il volo verso casa, via Madrid, con negli occhi un mondo intero e nel cuore un legame sempre più profondo tra padre e figlio, apprendista viaggiatore.
Conclusione: il Perù visto con gli occhi di un bambino
Il Perù non è solo storia antica o natura potente. È anche un paese che si svela a misura di bambino, se si ha il coraggio di viverlo con occhi aperti e curiosità pura.
Mio figlio, piccolo amante della natura, ha trovato qui il suo regno incantato. E io, il privilegio di vederlo e scoprirlo, passo dopo passo, con lui.
Un viaggio che ci resterà dentro per sempre, ad entrambi.
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Ciao! Sono Valentina

Ciao!
Sono Valentina Besana, blogger professionista, fondatrice e autrice di BeRoad.it.
Amo il turismo di prossimità, andare in giro per Roma e il Lazio e condividere nuove scoperte con voi.
Appena posso, parto anche per mete un po’ più lontane









Complimenti per il blog e per i viaggi, anche noi siamo andati in Perù ben 25 anni fa, noi siamo due vecchietti e viaggiatori fai da te!
Grazie! Dal vostro blog vedo che siete dei gran viaggiatori 🙂