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| Valentina Besana |

Tanzania: 2 settimane tra safari e la Zanzibar più autentica

I video, le immagini e i racconti di viaggio di Luca e Laura ci hanno portato in passato in Uganda, in Indonesia, in Marocco e in Transilvania.
Ora è la volta della Tanzania, dove i due ragazzi romani hanno trascorso due settimane tra safari e il mare di Zanzibar.

Qui l’emozionante video che hanno girato, di seguito il racconto di viaggio con tutti i dettagli e i consigli per chi vuole intraprendere lo stesso viaggio.

WONDERFUL TANZANIA from LUCA MIRANDA on Vimeo.

Avete mai immaginato di avvistare la rupe dei re e trovarvi in mezzo ai grandi felini africani in perfetto stile “Il Re Leone”?
E’ Giugno, e nel Serengeti sono iniziate le migrazioni delle grandi mandrie di erbivori.
Gli gnu, attraversando il fiume Mara infestato di coccodrilli, migrano in questo periodo dal Kenya seguendo le grandi piogge.
E’ il mese ideale per partire due settimane alla volta dei parchi nord della Tanzania e verso le sue stupende isole nell’arcipelago indiano.
Un tour di più di tre giorni di safari in Tanzania, può essere in realtà un esperienza molto costosa, per questo motivo abbiamo studiato accuratamente su internet diverse soluzioni per un miglior rapporto qualità-prezzo.

Troviamo un buon itinerario su un sito affidabile con una soluzione low budget: un tour di 5 giorni di safari, con partenza da Arusha e arrivo nel Serengeti.

Il Serengeti, in lingua swahili “pianura sterminata”, è uno dei parchi più belli dell’africa centrale. Parliamo di chilometri e chilometri di steppa erbosa che ospita mandrie di zebre, Gnu, e grandi predatori come i magnifici ghepardi.

Prenotiamo quindi un volo Turkish airline, e dopo un classico scalo ad Istanbul, arriviamo dritti all’aeroporto del Kilimangiaro ed è da li che comincia la nostra avventura.
Partiamo l’indomani mattina presto, alla volta del Tarangire NP, il primo parco andando verso nord ovest, famoso per la presenza di elefanti e giganteschi alberi di baobab.
In questo periodo dell’anno tutto è ancora verde e rigoglioso e riusciamo a vedere una bellissima flora nel parco.
All’ingresso è possibile scendere dalla vettura e vedere i baobab da molto vicino grazie a delle strutture in legno costruite intorno a questi alberi giganti.

Tanzania tra safari e isole da sogno
Tanzania tra safari e isole da sogno
Tanzania tra safari e isole da sogno
Tanzania tra safari e isole

Ci fermiamo la sera a dormire fuori dal parco. L’indomani mattina il tragitto ci mostra scenari bellissimi e completamente diversi gli uni dagli altri. Attraversiamo prima verdi pianure umide, poi montagne vulcaniche e dopo ancora crateri completamenti immersi nella nebbia in una vegetazione rigogliosa per poi ripassare nuovamente ad un paesaggio con alberi e vegetazione  sempre più rada, fino ad arrivare a delle vere e proprie steppe, dove l’ombra di un solo albero sembra diventare un miraggio.
E’ qui che ci rendiamo conto di essere arrivati alle porte del Serengeti. Gli unici alberi che crescono in queste praterie si possono trovare assieme ad alcuni agglomerati rocciosi che spuntano radi di tanto in tanto dal terreno come fossero isolotti in mare aperto. E’ facile trovare i predatori sonnacchiosi, come leoni e leopardi, che sfruttano posizioni sopraelevate per una migliore visuale di caccia.
Ci fermiamo per mangiare all’ingresso del check point del parco in una delle ultime colline che sovrastano la vallata.
Sfruttando l’occasione per fare un piccolo giro a piedi e per vedere il panorama dall’alto prima di rimetterci in macchina, ci ritroviamo dopo pochi metri circondati da un branco di Elefanti, uno di questi vicinissimo,  che ci sbarra la strada a meno di dieci metri da noi.

Avere un incontro ravvicinato a piedi è un esperienza unica, adrenalina pura che subito è schizzata alle stelle.

Nel pomeriggio continuiamo il game drive all’interno del parco fino ad arrivare alla parte centrale del Serenora dove troviamo il nostro “tend camp attrezzato” che ci ospiterà  per le prossime 2 notti.

Tanzania tra safari e isole da sogno
Tanzania tra safari e isole

Per chi è amante di esperienze wild e un po’ spartane si prepari a qualcosa di davvero unico, dormendo in tenda in un campo senza recinzioni con solo il bagno e un capanno chiuso per cucinare e uno per mangiare.
Andando a dormire la notte si sentono rumori di ogni genere intorno al fuoco (oltre alle classiche risate sinistre delle iene).
Per dare un’idea del luogo e della totale immersione nella natura, la mattina  ci siamo svegliati con il rumore di branchi di suricate che venivano ad abbeverarsi nell’acqua che usavamo per sciacquare i piatti.
In questi due giorni abbiamo avvistato animali di ogni tipo oltre i classici big five, anche se siamo stati sfortunati nell aver perso per qualche giorno le grandi migrazioni di Zebre e Gnu che ci aspettavamo di trovare.

Tanzania tra safari e isole da sogno
Tanzania tra safari e isole

Il quarto giorno, dopo un incidente con il radiatore del nostro 4×4 (molto comune in africa su quei percorsi), lasciamo il Serenora camp per fermarci  a dormire sulle pendici del cratere di Ngorongoro Np. Questo è sicuramente un’altro bellissimo highlight della Tanzania.

Il parco nazionale di Ngorongoro è uno degli ultimi posti al mondo dove si possono vedere le Tribù Masai convivere ancora a stretto contatto con gli animali africani.

Anche se molti Masai sono ormai abituati ai visitatori, rimane affascinante fermarsi e vedere gli accampamenti e scoprire come vivono queste tribù.
Il game drive all’interno di Ngorongoro è affascinante perché si tratta di un vecchio cratere vulcanico all’interno del quale convivono in perfetto ecosistema anche se ristretto, erbivori e predatori. Questo è inoltre uno dei pochi posti della Tanzania dove il rinoceronte bianco è sopravvissuto al bracconaggio selvaggio dopo gli anni ’80.
Tra le fortune di quest’ultimo safari sicuramente quello di aver potuto vedere di sfuggita e fotografare il Caraacal un  rarissimo felino di montagna che vive sugli altopiani  africani.

Tanzania tra safari e isole da sogno
Tanzania tra safari e isole

Quest’ultimo giorno di Safari si chiude tornando ad Arusha nel tardo pomeriggio, ma il nostro viaggio non è ancora finito visto che l’indomani ci aspetta una ripartenza con volo per l’isola di Zanzibar.

L’isola, un vero gioiello dello oceano indiano, è sicuramente una meta molto turistica, per questo  ci sforziamo di trovare una sistemazione lontana dalla parte nord dei grandi resort. Abbiamo passato le nostre ultime cinque notti in un piccolo villaggio di pescatori nella parte sud est dell’isola chiamato Jambiani.

Qui il fenomeno della marea è più evidente, ma vi darà una visione a nostro avviso più reale e intima dell’isola stando più a stretto contatto con le persone del luogo.

Da non perdere assolutamente la Jozani Rainforest con una specie di scimmie autoctone dell’isola e le escursioni a Mnemba island (l’isola di Bill Gates) e, se vi è rimasto un po’ di budget, la bellissima Chumbe Island, uno degli ultimi parchi marini protetti all’interno dell’’arcipelago.

Questo è stato il nostro primo viaggio fatto in “3”! Chi soffre il mal d’Africa non sa starne lontano.
Al prossimo viaggio, se non con drone e reflex sicuramente con omogenizzati e pannolini.

Luca e Laura

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Valentina Besana

Ciao!
Sono Valentina Besana, blogger professionista, fondatrice e autrice di BeRoad.it.
Amo il turismo di prossimità, andare in giro per Roma e il Lazio e condividere nuove scoperte con voi.
Appena posso, parto anche per mete un po’ più lontane

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