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| Valentina Besana |

Viaggio in Uganda alla ricerca dei gorilla

Vi ricordate dello straordinario viaggio di Luca e Laura nel sud della Tunisia tra i set di Star Wars? Ne avevo parlato qui, e avevo pubblicato, oltre al diario di viaggio scritto da Laura, l’emozionante video girato da Luca.
Luca e Laura hanno recentemente fatto un altro grande viaggio, questa volta in Uganda alla ricerca degli ultimi esemplari di gorilla di montagna.
Prima di leggere la loro avventura vi invito a guardare il video girato da Luca, anche questa volta con l’aiuto del suo ormai inseparabile drone.

Video:
in Uganda alla ricerca dei gorilla di montagna


UGANDA 2015: tracking KING KONG from LUCA MIRANDA on Vimeo.


Diario di viaggio:
in Uganda alla ricerca dei gorilla di montagna

viaggio in uganda
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viaggio in uganda
viaggio in uganda

 

C’è un posto lontano, al centro della terra, incastonato tra i Monti della luna ed il lago Vittoria, dove la natura domina e l’uomo, lontano dalla società occidentale, è ancora un essere umano.
Uganda, la perla d’Africa, la meta che abbiamo scelto per il nostro viaggio nel profondo del continente nero.



Sin dall’inizio, la preparazione al viaggio ci ha fatto comprendere che si trattava di un luogo distante dal turismo di massa; anche reperire una guida completa ed aggiornata sul paese si è rivelata un’impresa ardua.
Volevamo vedere i gorilla di montagna. Questa la ragione del viaggio. L’Uganda resta uno dei pochi paesi, insieme a Rwanda e Congo, dove è possibile ammirare questo nostro vicino parente, nel suo habitat naturale.
Con questo obbiettivo nel cuore abbiamo effettuato le necessarie vaccinazioni (obbligatoria soltanto la febbre gialla) e prenotato un volo low cost a/r Turkish Airlines con tratta Roma-Istanbul- Entebbe via Kigali, per un totale di 18 ore all’andata e 10 al rientro.


Un viaggio lungo, impegnativo, faticoso, ma assolutamente eccezionale; 12 giorni tra parchi Nazionali, savane e foreste, 12 giorni di sola natura.


Con l’idea di aiutare lo sviluppo del turismo a livello locale, piuttosto che finanziare Tour Operator già affermati sul mercato, ci siamo affidati ad un’agenzia gestita da un intraprendente kampalese di nome Jesse Tom, la Lifetime Experience Safaris.


La soluzione budget-travel è stata la scelta migliore: gli Eco Lodges nei quali abbiamo dormito sono meravigliosi campi tendati costruiti all’interno dei Parchi Nazionali, senza alcuna recinsione e nel massimo rispetto del luogo e dei suoi abitanti.
Il nostro driver, Carlos, ci ha guidato in giro per il paese con un tipico matatu, un pulmino africano molto utilizzato dalle popolazioni locali per ogni tipo di spostamento.


Purtroppo i Parchi Nazionali Ugandesi hanno una particolarità: mentre in Kenya e Tanzania sono presenti e convivono all’interno dello stesso parco gran parte degli animali della savana, in Uganda ogni Parco Nazionale ha solo alcune specie di animali da poter ammirare. I rinoceronti bianchi per esempio si trovano solo al Ziwa Rhino Sanctuary dove è in atto un’attività di protezione e ripopolamento dell’animale; il Marchison Falls National Park è l’unico parco in tutta l’Uganda dove poter vedere le giraffe, mentre le zebre sono presenti solo al Lake Mburo NP.


Molto suggestivi sono stati i boat tour: il primo alle cascate Murchison del fiume Nilo, che può terminare, se si vuole, con un trekking di circa un’ora per raggiungere la vetta della cascata (la fatica è ripagata con una vista mozzafiato). Il secondo sul Kazinga Channel, nel Queen Elizabeth NP, un canale di raccordo tra due ampi laghi, il Lago Alberto ed Edoardo, che ospita un’enorme quantità di animali (secondo alcuni viaggiatori, questo boat tour vale da solo tutta la vacanza).


Il terzo boat tour è stato alla ricerca di coccodrilli, ippopotami e zebre nel Lake Mburo.
Ma la vera peculiarità che questo paese africano offre rispetto agli altri è la possibilità di fare trekking con i primati. Chi vuole vivere un’esperienza unica a contatto con scimpanzé e gorilla può trovarli rispettivamente nelle foreste di Kigali e di Bwindi.

Nella Bwindi Impenetrable Forest i trekking sono diversificati ed i percorsi variano in base alla famiglia di gorilla che si cerca.
I gruppi di partecipanti sono composti da un massimo di otto persone, in genere si cerca di accorpare gente della stessa età o della stessa forma fisica (o simile spirito d’adattamento).

Siamo stati molto fortunati: il nostro era un piccolo gruppo composto solo da altri due “walkers” norvegesi più i ranger armati.
Dopo tre ore di cammino nella foresta un gruppo di gorilla ci ha tagliato la strada e l’emozione è stata indescrivibile. Purtroppo si può passare solo un’ora con loro, dal momento in cui li si avvista… Si potrebbe restare ad osservarli per ore.


Il consiglio più utile che possiamo dare dopo questa fantastica esperienza è di portare scarpe adatte e calzini pesanti nei quali infilare i pantaloni! Le formiche tropicali sono un problema reale, spesso sottovalutato, se ci si ferma ad osservare i gorilla vicino ad un formicaio.
Fortunatamente il turismo di massa non ha ancora toccato questo paese, la popolazione è ancora genuina, incuriosita dalla presenza dei bianchi e molto ospitale.
I viaggi “natura” hanno secondo noi, un fascino particolare.
Essendo in piccola parte, imprevedibili, si potrebbe fare lo stesso itinerario per decine di volte e tutto risulterebbe sempre diverso, regalando un’esperienza di volta in volta sempre nuova e sicuramente meravigliosa.

Natura, come parola d’ordine, e libertà come postulato.

Grazie Uganda.
Luca e Laura

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Valentina Besana

Mi chiamo Valentina Besana, adoro viaggiare con il mio compagno e i nostri due figli di 10 e 13 anni. Da quando siamo una famiglia sono sempre alla ricerca di mete kids friendly che amo condividere su questo blog.

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