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Osaka: cosa vedere, tra must-see e luoghi meno conosciuti

Dopo tanto tempo pubblico un guest post scritto da un travel blogger molto interessante, Alessio Pellegrini. Appassionato di viaggi e culture asiatiche, da due anni Alessio vive e lavora nei dintorni di Osaka.
Il tempo libero lo dedica al trekking e all’esplorazione delle aree rurali meno conosciute del Giappone, che racconta nel suo blog Terra Incognita.
Quando ha voglia di divertirsi e incontrare amici, Osaka è il centro del suo mondo, con le sue vie animate, i vicoli nascosti e le insegne accese a tutte le ore.


Kyoto è stata la prima città che ho visitato in Giappone, in un viaggio fatto ormai diversi anni fa.
Una città dalla bellezza cristallina, ordinata, dove ogni cosa è misurata e al suo posto.
I vincoli costruttivi hanno imposto limiti alla proliferazione dei palazzi e alla loro altezza, mentre le poche linee della metropolitana rendono ancora più evidente quello che c’è sopra: le meraviglie storiche e architettoniche di una delle città più belle al mondo.

Dopo avervi passato cinque giorni, l’impatto con Osaka è stato sorprendente.
Dalla storica raffinatezza dell’antica capitale Kyoto, mi sono ritrovato nel caos metropolitano di una città di porto dall’animo aperto e commerciale. Osaka è una città allegra e viscerale, con una lunga tradizione di umorismo e intrattenimento che ancora vive nello spirito dei suoi abitanti.

Le più comuni rotte turistiche tendono però a trascurarla, preferendole altre mete: città storiche come Kyoto, Nara, Nikko e naturalmente Tokyo, capitale del paese e della cultura pop giapponese.

Perché fermarsi a Osaka? Ci sono gli Universal Studios, il castello, ma sopratutto un labirinto di quartieri dove Osaka mostra la sua anima popolare, spensierata e che rendono giustizia alla sua fama di pancia del Giappone.

Un locale all’aperto a Dotonbori
Un locale all’aperto a Dotonbori – Copyright Alessio Pellegrini

Ogni viaggio a Osaka passa da qui, da questo canale creato quattro secoli fa e che sin dall’inizio è stato scelto come quartiere dei divertimenti. Un tempo vi sorgevano teatri, oggi scomparsi, ma lo spirito allegro del luogo ha resistito a tempo, guerre e bombardamenti. Le strade di Dotonbori sono sempre affollate, le luci al neon sono protagoniste della scena, guidate da un leader di eccezione come il Glico Running Man. 

Le insegne dei ristoranti si ritagliano la loro parte con le loro forme eccessive, da cui emergono pesci palla, granchi giganteschi e polpi che invitano a mangiare il takoyaki. A Dotonbori si viene per bere, magiare e divertirsi a tutte le ore: seguite il drago verde del Kinryu Ramen, aperto 24 ore su 24.

Leggi anche Mini guida del Giappone: consigli utili per 15 giorni

Insieme a Dotonbori, il castello di Osaka (Osaka-jo) è uno dei principali simboli della città. Pur con il suo aspetto solido e imponente, è stato distrutto più volte nel corso del tempo – l’ultima volta dai bombardamenti del 1945. Quella che possiamo visitare oggi è una ricostruzione, ma questo non toglie valore alla sua visita. Se siete appassionati di storia di giapponese vi consiglio di visitare il museo all’interno del castello.

L’Osaka-jo fu fatto costruire dal famoso samurai Toyotomi Hideyoshi quando era al culmine del suo successo. Ancora oggi il castello è difeso da possenti mura, un fossato ed è circondato da un parco, particolarmente frequentato durante la spettacolare fioritura dei ciliegi.

Dotonbori e il castello sono due punti riferimento della città, da sempre nelle varie top ten di cose da vedere a Osaka. Se vi piace allontanarvi dalla folla e scoprire piccole realtà che compongono il volto variegato di qusta città vivace, vi consiglio il quartiere bohémien di Nakazakicho.

Ci si arriva con la metro della linea Tanimachi scendendo alla fermata Nakazakicho. Ma se vi trovate a Umeda o alla stazione Osaka JR, il mio consiglio è di fare due passi e raggiungere il quartiere a piedi. Lungo il tragitto vi potreste imbattere in vicoli e vecchie vie commerciali – come lo Hankyu Kappa Yokocho – e soprattutto avrete il piacere di entrare lentamente nell’atmosfera di Nakazakicho. Lo riconoscete dagli edifici bassi, i negozi vintage e la sensazione di trovarsi in un altrove non metropolitano.

Questo quartiere è stato risparmiato dai bombardamenti e sopravvivono vecchi edifici scricchiolanti, ravvivati da botteghe e caffè dove il tempo sembra aver preso un’altra piega.

Il Tenjinbashisuji Shotengai durante il festival Tenjin
Il Tenjinbashisuji Shotengai durante il festival Tenjin – Copyright Alessio Pellegrini

Visitando le città giapponesi farete presto esperienza degli shotengai, le vie commerciali coperte circondate da negozi e bancarelle. Probabilmente il più famoso è il Nishiki Market di Kyoto, sempre affollato di turisti. Osaka, con la sua anima commerciale, vanta lo shotengai più lungo dl Giappone: il Tenjinbashisuji Shotengai si estende per ben 2,6 chilometri, sviluppandosi quasi perfettamente da nord verso sud.

Potreste visitarlo partendo da sud, nei pressi del tempio Tenmangu e risalire verso nord fino alla stazione JR di Temma. Nei dintorni della stazione di Temma si sviluppa un dedalo di viuzze che si rianimano di sera: l’oscurità scende, le vie si popolano e le luci di bar, ristoranti e izakaya chiassosi invitano a entrare per unirsi al divertimento.

La processione fluviale notturna del Tanjin Matsuri
La processione fluviale notturna del Tanjin Matsuri – Copyright Alessio Pellegrini

In questo caso non vi parlo di un luogo, ma di un evento. Ogni anno, il 24 e il 25 luglio a Osaka si svolge il Tenjin Matsuri, uno dei festival più antichi e spettacolari del paese. 

L’estate a livello climatico non è il periodo migliore per visitare il Giappone. Le giornate sono spesso afose, si suda e il sole non lascia scampo. Ci sono però i matsuri, i festival estivi e durante questi eventi caldi e affollati è meglio trovarsi a Osaka, più ventilata di Tokyo, Kyoto e Nara.

Il Tenjin Matsuri si svolge nei pressi di Temma e del Tenjinbashisuji Shotengai – il più lungo del Giappone. Tra gli eventi clou ci sono il Josei Omikoshi, dove il palanchino sacro con il santuario, solitamente sostenuto in spalla da uomini per via del suo peso, è portato lungo il Tenjinbashisuji Shotengai da giovani donne. Il festival si conclude il 25 luglio con una spettacolare processione fluviale notturna e gli immancabili fuochi d’artificio.


Antica casa in stile gassho zukuri- Museo della antiche fattorie giapponesi
Antica casa in stile gassho zukuri- Museo della antiche fattorie giapponesi – Copyright Alessio Pellegrini

Se le atmosfere metropolitane vi hanno un po’ stancato e desiderate immergervi nella vita degli antichi villaggi rurali giapponesi, vi consiglio il Museo all’aperto delle antiche fattorie giapponesi. Si trova a Toyonaka, poco a nord di Osaka ed è facilissimo da raggiungere: dalla stazione Umeda della metro prendete la linea Midosuji (si riconosce dalla M colorata in rosso) in direzione Minoh-Kayano e scendete alla fermata Ryokuchi-koen. In pochi minuti a piedi siete nel Parco Hattori Ryokuchi, dove si trova il museo all’aperto delle antiche case giapponesi.

Immersi nel verde del parco si trovano dodici esempi di edifici e case tradizionali, che avevano forme, strutture e funzioni diverse nelle varie aree del Giappone. Si può naturalmente entrare nelle case, visitarne le stanze e vedere gli oggetti di uso quotidiano. Sono tutte case autentiche provenienti da diverse regioni del Giappone, accuratamente smontate, trasportate e ricostruite nel parco. Tra i dodici edifici tradizionali, c’è anche un teatro kabuki.

Le atmosfere nostalgiche di Shin Sekai
Le atmosfere nostalgiche di Shin Sekai – Copyright Alessio Pellegrini

In questo breve viaggio a Osaka non mi sono mosso con un ordine preciso. Osaka del resto non è ordinata e logica come Tokyo e tantomeno come Kyoto. Ho incluso Dotonbori e il Castello, due must-see, e poi qualche luogo che ho pensato potesse incuriosirvi. Ce ne sono molti altri che vi vorrei consigliare, non meno di quelli di cui vi ho parlato finora. Ve li segnalo, in due parole.

Shin Sekai. Un vecchio quartiere a sud di Namba, nato come luna park e poi decaduto. Si respira l’atmosfera nostalgica dei bei tempi andati.

Expo ‘70 Commemorative Park. La torre del sole, con il suo aspetto retrò, ci riporta all’Esposizione Universale del 1970 e i suoi colori ci proiettano all’Expo 2025. In primavera, è uno dei luoghi migliori per ammirare la fioritura del ciliegi e ospita uno stupendo giardino con tulipani di mille forme e colori.

Cup Noodles Museum. Un tributo all’invenzione che ha rivoluzionato il modo di consumare i pasti veloci: i noodle istantanei sono nati qui! Un museo interattivo dove è possibile creare il proprio cup noodle personalizzato da portare a casa: siete voi a disegnare il contenitore e a scegliere gli ingredienti. Si trova a Ikeda, a nord di Osaka.

Parco di Minoh. Un percorso a piedi che dalla stazione di Minoh vi immerge nella foresta e risale un torrente fino a raggiungere le cascate di Minoh. Se avete letto fino a qui, avete appena scoperto uno dei luoghi più affascinanti e ricchi di natura della prefettura di Osaka.

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Valentina Besana

Ciao, sono Valentina Besana, creatrice di BeRoad, tra i primi e più autorevoli travel blog in Italia. 
 Ti porto ovunque, dal 2009, nonostante i grandi cambiamenti della vita... tipo due figli (ormai adolescenti) e una pandemia, che mi ha lasciato scoprire le meraviglie del Lazio. 
 Appena posso, parto anche per mete un po' più lontane

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