Nel mondo della fotografia sta spopolando una moda: fotografare luoghi abbandonati e lasciati a sé stessi, e poteva beroad non portarvi dentro questo mondo? Cisco ghost town – foto credits: Gianni Mezzadri Negli Stati Uniti in passato accadeva che le cittadine crescessero come funghi, per i motivi più disparati o solo per coltivare una natura che sembrava un po’ meno ostile che in altri posti (nelle terre dell’ovest ci sono luoghi chiamati “badlands” o zone dei parchi a cui sono stati appioppati nomi come “badwater” o “devils-qualsiasi-cosa”). Ma poi, dopo qualche anno, queste cittadine venivano abbandonate. Cristallizzate in un’epoca andata, come se ci fosse un momento in cui gli abitanti mollano tutto e scappano, con ancora i piatti in tavola. La bolla economica di inizio secolo, la caccia all’oro del vecchio west e anche solo il cambio di direzione dei treni merci, hanno creato piccoli mondi fermi nel tempo.
E negli States questo ha generato curiosità e – ovviamente – una montagna di cacciatori di città abbandonate e, talvolta, la protezione da parte di enti o parchi nazionali. Tombstone, ex ghost town, oggi villaggio western “ricostruito” – foto credits: Gianni Mezzadri
E così si possono trovare siti come ghosttowns.com (precisi in maniera maniacale, con centinaia di città abbandonate per ogni stato), foto e video che si mischiano alle leggende che si portano dietro.
Alcune sono diventate vere e proprie mete turistiche, come Bodie in California, su cui, a quanto pare, aleggia una maledizione, o come la celeberrima Tombstone in Arizona, incredibilmente ricostruita alla perfezione e meta di chiunque voglia rivivere l’atmosfera di fine ‘800 tra pistoleri (è celebre per la sfida dell’Ok corral), saloon con personaggi in abiti dell’epoca e cimiteri bizzarri. Saloon e Negozi Old Style a TOmbstone – foto credits: Gianni Mezzadri
La maggior parte però sono solo mondi dimenticati, in cui passare, immaginare la vita brulicante che è passata di lì ed andare oltre.
Quest’estate, attraversando lo Utah, abbiamo fatto tappa a Cisco (vicino al collegamento tra la intestate 70 e la strada statale 128), una città nata per uno motivo curioso: i treni si fermavano lì per “lavare” i freni e farli raffreddare. Cambiata la direzione dei carichi, la città è morta e resta solo nelle parole di Johnny Cash e nella sua “Cisco Clifton’s Fillin Station”, che racconta la storia di un uomo che lì ci viveva. Cisco ghost town – foto credits: Gianni Mezzadri
Ed è curioso entrare nelle case, trovare libri e pezzi di vita di qualcuno che adesso, chissà dov’è.
Se vi incuriosisce l’argomento, su wikipedia e ghosttowns.com sono indicate tutte le città, con precisa localizzazione, e si può scoprire che nel mondo sono davvero tantissime, a partire da Craco, in Italia, una splendida città abbandonata vicino a Matera.
Sta a noi adesso scegliere quale città portare nella nostra storia… E quale dimenticare per sempre. Il video girato a Cisco, ghost town nello Utah
Ciao!
Sono Valentina Besana, blogger professionista, fondatrice e autrice di BeRoad.it.
Amo il turismo di prossimità, andare in giro per Roma e il Lazio e condividere nuove scoperte con voi.
Appena posso, parto anche per mete un po’ più lontane
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