
Il pane Pita: la ricetta della mia amica israeliana
All’inizio del Lockdown causa Covid-19 proprio non riuscivo a capire perché i feed dei miei social si fossero riempiti improvvisamente di pizze e pane fatto in casa. La spesa in fondo era l’unica cosa che potevamo fare e al supermercato il pane per fortuna non è mai mancato (a differenza della carta igienica!), e di due pagnotte che compravo ne surgelavo una per avere pane per una settimana e più.
La pizza invece abbiamo continuato ad ordinarla su Just Eat per tutto il periodo di quarantena. L’unica differenza rispetto a prima é che ora accogliamo il rider con la mascherina e mangiamo le pizze nel piatto, buttando subito via il cartone.
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Quando e perché mai ho cominciato a panificare anche io
Un giorno è successa una cosa. Ho trovato, nascosta nella credenza, una bustina di lievito istantaneo in scadenza. Sinceramente non ricordo quando e perchè io l’abbia comprato, ma a casa nostra non si butta mai niente quindi ho cercato una ricetta semplice. Ho preparato delle squisite focaccine da preparare in padella, facilissime e velocissime!
La ricetta che ho seguito la trovate qui.

Da quel momento, lo ammetto, mi è partita una gran voglia di panificare, una sorta di dipendenza da lievito di birra (ad “allevare” il mio lievito madre ancora non ci sono arrivata!).
La pizza preferisco ancora ordinarla, ma l’idea di comprare farina di qualità e fare il pane in casa devo dire che non mi dispiace.
Il pane pita
Tra le varie cose (ho fatto il pane di segale e il pane di grano saraceno) mi sono divertita a fare la pita greca (o israeliana).
La pita è un tipo di pane tradizionale che si usa in Grecia, Israele, Turchia e in molti altri paesi. E’ ideale con il kebab o per accompagnare salse come l’hummus o lo tzatziki. Io l’adoro!
Prima di scrivere questo post ho provato a fare il pane Pita tre volte.

La prima volta ho seguito una ricetta trovata sul web. Il risultato è stato buono ma non ero soddisfatta al 100%. Il motivo? Sentivo troppo il sapore del lievito. In più avrei voluto focaccine più sottili ma che rimangono morbide, proprio come si usano in Grecia.
La seconda volta ho seguito la ricetta che mi ha dato una mia cara amica israeliana. Da quello che ho capito in Israele la pita si fa più piccolina e meno sottile rispetto alla Grecia.

Ho provato a seguire questa ricetta che prevede 5 grammi di lievito in meno rispetto alla precedente e l’olio nell’impasto invece che spennellato sopra. In più ho lasciato lievitare l’impasto due ore in totale anziché un’ora e mezza (come indicato da tutte le ricette che ho trovato) poiché un’altra mia cara amica, appassionata di cucina dai tempi del liceo, mi ha detto che gli impasti con il lievito di birra fresco vanno fatti lievitare almeno due ore (e io mi fido di lei).
Molto buon il risultato, ma non ottimo.
Così ho provato a rifare il pane pita per una terza volta, seguendo sempre la ricetta della mia amica israeliana ma, invece di cuocere le pite nel forno, le ho cotte in padella.
Dopo il terzo tentativo mi sento di lasciarvi la ricetta.

Pane pita cotto in padella: la ricetta ebraica
Gli ingredienti:
– 500 grammi di farina 00
– 240 ml di acqua tiepida
– 13 grammi di lievito di birra
– 12 grammi di zucchero
– 1 cucchiaino di sale
– 50 grammi di olio
Procedimento
Sbriciolate il lievito in una ciotola, aggiungete lo zucchero e sciogliete tutto nell’acqua tiepida. Aggiungete la farina e l’olio e cominciate ad impastare. Solo verso la fine dovrete aggiungete il sale.
Preparate un panetto e fatelo riposare per un’ora e mezza circa nella ciotola coperta con un panno pulito.

Passato il tempo necessario dividete il panetto in otto/dieci parti, a seconda di quanto volete che siano grandi le vostre pite.
Schiacciatele e dategli la forma di un cerchio (va bene anche se non saranno perfette). Lasciatele riposare per un’altra mezz’ora.
Scaldate una padella antiaderente con un filo d’olio o una di quelle che si usano per grigliare. Mettete a cuocere le pite per 5/7 minuti rigirandole si tanto in tanto.
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