
Jet Lag nei bambini: melatonina e altri rimedi
I voli intercontinentali sono i più emozionanti. Prendere l’aereo e dopo un lungo viaggio ritrovarsi dall’altra parte del mondo è una sensazione che adoro. Ma come gestire il jet lag nei bambini?
Possono prendere la melatonina come noi adulti?
In questo post vi do qualche consiglio utile per gestire al meglio il cambio di fuso orario nei bambini.
Il primo (e per ora unico) lungo viaggio intercontinentale con i bambini lo abbiamo fatto a Pasqua dell’anno scorso, a New York, quando Bianca aveva 5 anni e Diego 7. Abbiamo aspettato un po’ per affrontare un viaggio così impegnativo per diversi motivi, tra cui il Jet Lag. Ero terrorizzata all’idea di affrontare capricci dovuti alla stanchezza, i peggiori insieme a quelli legati ad attacchi di fame improvvisa (la combo di tutti e due non la auguro a nessuno!). Cinque anni mi era sembrata una buona età per affrontare una vacanza a New York con i bambini (e non mi sbagliavo), così senza pensarci troppo appena trovato un volo a buon prezzo per la Grande Mela ho acquistato i biglietti.
Jet Lag nei bambini: la melatonina
La prima cosa che ho fatto per non trovarmi impreparata in fatto di jet lag è stata chiedere consiglio alla pediatra dei miei figli, la quale mi ha prescritto la melatonina in gocce (la Enason della Inlinea) spiegandomi che è sicura e priva di effetti collaterali. Mi ha suggerito di dargliela diluita nell’acqua o nel latte, un’oretta prima di andare a dormire a partire da qualche giorno prima della partenza, per tutta la durata del viaggio (siamo stati via una sola settimana) e al ritorno per un paio di giorni o fino a quando ne sentissi la necessità. Non posso dirvi con certezza se abbia fatto effetto o meno, fatto sta che i miei figli non hanno avuto grossi disagi da jet lag, a differenza di me!

Ho sempre letto che il cambio di fuso orario sia più difficile da digerire quando si viaggia verso est, ma nel mio caso ne ho risentito di più durante il nostro viaggio a New York rispetto a quando siamo andati in Cina e in Giappone. Probabilmente perché avevo dieci anni di meno! Anche io ho preso la melatonina ma a quanto pare su di me non ha avuto successo. Mi sono sempre svegliata (fino a due giorni prima di ripartire per l’Italia) intorno alle 4 del mattino!
Tornando ai bambini e al jet lag, oltre alla melatonina abbiamo messo in pratica alcuni consigli di amici che vi voglio riassumere qui perché li ho trovati molto utili:
- I bambini hanno già un orologio tutto loro? Aiutateli a spostare le lancette già in volo, così da farli familiarizzare fin da subito con il nuovo orario. Una volta a destinazione, se vostro figlio fa un capriccio, cercate però di tenere a mente l’orario italiano, così da capire più facilmente a cosa sia dovuto il suo disagio (magari in Italia è ora di pranzo ed ha fame).
- Arrivati a destinazione, non permettete ai vostri figli di buttarsi a “quattro di bastoni” sul letto qualsiasi ora sia, crolleranno inevitabilmente e si risveglieranno otto ore dopo, magari a mezzanotte o in altri orari strani. Vi consiglio di mettere a letto i vostri bambini solo se arriverete in albergo la sera, altrimenti proponetegli cose da fare così da distrarli.
- Pranzate all’ora di pranzo e cenate all’ora di cena e non semplicemente quando avete fame. Vi adatterete così più facilmente ai nuovi ritmi. E se i vostri figli si lamentano tappate la fame con una bella merenda.
- I primi due giorni sono i più difficili. A New York la piccola di casa alle 19.30 crollava in un sonno profondo ed è capitato così di saltare la cena per questo motivo. Abbiate pazienza e organizzatevi per mangiare qualcosa a casa se avete un appartamento o portate del cibo da asporto in camera se siete in hotel.
Voli intercontinentali con bambini: meglio viaggiare di giorno o di notte?
Noi abbiamo viaggiato di notte e ci siamo trovati bene. All’andata siamo partiti alle 18.00 circa da Roma e siamo atterrati intorno alle 21.00. Alle 23.30 eravamo in hotel e, nonostante i bambini avessero dormito durante il volo (dalle 23.00 italiane circa) erano abbastanza cotti da rimettersi a letto.
Al ritorno l’aereo per l’Italia era molto tardi, intorno a mezzanotte. I bambini hanno dormito quasi per l’intera durata del volo e in Italia hanno impiegato un paio di giorni per rimettersi in sesto per il jet lag.
L’ideale secondo me sarebbe atterrare nel tardo pomeriggio, così da avere il tempo di cenare con calma e poi mettersi a letto. Eviterei di atterrare nella città di destinazione il mattino, l’idea di dover affrontare con i bambini tutta la giornata con il fuso orario in corpo mi spaventa un po’.
Avete altri consigli per affrontare al meglio il Jat Lag con i bambini? Lasciate un commento 🙂
Leggi anche: Medicine per bambini in viaggio: cosa metto in valigia
Fondatrice e autrice di BeRoad.it; Web Content Creator & Editor; Seo CopyWriter; Instagram Coach
Adoro viaggiare con il mio compagno e i nostri due figli figli di 9 e 12 anni.
Sono sempre alla ricerca di mete kids friendly a Roma, in Italia e nel mondo, che amo condividere con voi su questo blog.
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Mi chiamo Valentina Besana, adoro viaggiare con il mio compagno e i nostri due figli di 9 e 12 anni. Da quando siamo una famiglia sono sempre alla ricerca di mete kids friendly che amo condividere su questo blog.
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