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Il mio viaggio in Islanda: le info (davvero) utili

Oggi pubblico il guest post di Giulia Milizia, tornata da poco da un breve viaggio in solitaria in Islanda.
Giulia lavora come creativa nel campo pubblicitario/televisivo.
Le sue più grandi passioni sono il cinema, i libri, i viaggi, la musica e lo sport. Adora il tè e le passeggiate in macchina… ma solo se non è lei guidare!

Vuoi scrivere anche te un guest post su Be Road e raccontare il tuo viaggio? Contattami all’indirizzo mail@beroad.it

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Islanda: consigli di viaggio

Islanda in cinque giorni: consigli di viaggio

Itinerario: 

Reykjavìk – Laguna Blu – Circolo d’Oro – Costa meridionale
Periodo: dal 28 Aprile al 2 Maggio 2016
Voli diretti A/R Roma FCO – Keflavìk KEF
Dovendo affrontare il viaggio da sola, ho preferito scegliere un periodo breve che mi desse la possibilità di dormire tutte le notti a Reykjavìk, anche perché sono una grande amante dell’esplorazione delle città.

Ho fatto in tempo a vedere tutte le mete principali, ma devo ammettere che una notte in più avrebbe reso la durata del viaggio perfetta.

Reykjavìk è una città splendida, in stile nord-europeo: è piccola e percorribile a piedi alloggiando in centro.
Io ho prenotato una singola all’Hotel Plaza 4*, e il soggiorno è stato confortevole e piacevole.
La città di sera è viva, sul Laugavegur (un’islandese “Via del Corso”) si affacciano numerosi locali e ristoranti, che offrono cibo poco vario ma di grande qualità: ho mangiato il salmone e il merluzzo più buoni della mia vita (Ristorante: Kex Bistrò, locale alla moda e per niente turistico/ Ristorante: Sea Baron, locale spartano che si affaccia sul porto e che offre solo pesce), per non parlare dell’ottima zuppa di agnello, servita in una pagnottina scavata e accompagnata da burro e birra fresca (Ristorante: Svarta Kaffi, Laugavegur 54).

Una visita alla Laguna Blu è d’obbligo: essere immersi nell’acqua termale naturale a 40° e osservare allo stesso tempo le cime innevate delle montagne è una sensazione unica, che si può vivere in pochissimi luoghi oltre l’Islanda.

Il Circolo d’Oro e la Costa meridionale invece danno la possibilità di ammirare imponenti cascate, Skogafoss, Gullfoss, il geysey di Stokkur, che sbuffa acqua e vapore a intervalli di circa 5-7 minuti, e di visitare la faglia che divide il continente euroasiatico da quello nord-americano.

Il clima in Islanda è estremamente variabile: da qui il loro detto “Non ti piace il tempo? Aspetta cinque minuti”.

Poiché l’emisfero è lo stesso, le stagioni corrispondono a quelle italiane ma, ovviamente, le temperature sono molto più rigide, sebbene non risultino mai insostenibili, soprattutto a sud ed ovest, dove la corrente del Golfo tocca l’Islanda rendendola mite e abitabile. Personalmente sono stata particolarmente fortunata perché ha piovuto (completamente all’improvviso e molto intensamente!) solo un pomeriggio, il vento era molto forte ma affrontabile e le temperature si aggiravano intorno ai 7 gradi in città e intorno ai 3 nelle campagne.

Il mio abbigliamento in Islanda consisteva in canottiera, maglione di lana, jeans, calzettoni alti di lana, scarpe da ginnastica imbottite e impermeabili, giubbotto impermeabile, traspirante, con interni in pile e cappuccio, sciarpa e guanti di lana.

Per quanto riguarda i prezzi, l’Islanda è una meta costosa.
Se volete partire mettetelo subito in conto. Approfittando di una super offerta (volo diretto A/R, spostamenti in bus, 4 notti in Hotel plaza 4* con colazione inclusa, escursioni sopra citate, guida italiana, + pranzi e cene che ho organizzato autonomamente mangiando sempre in ristoranti) sono riuscita a cavarmela con 1800 euro totali (nella cifra sono compresi anche i singoli caffè al bar). La moneta è la corona islandese, una birra al pub costa circa 10 euro, un maglione di lana al negozio tra i 180 e i 220 euro, una cena al ristorante con piatto principale, contorno e una birra circa 35 euro.
La tendenza degli islandesi è quella di non usare il contante, infatti in 5 giorni non ho mai toccato una corona, non ho mai prelevato e ho pagato tutto sempre e solo con il bancomat, dalla cena al ristorante al pacchetto di gomme al supermercato. Cosa che ho trovato pratica e comodissima.

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Islanda: consigli di viaggio

Islanda in cinque giorni: un viaggio emozionante

L’Islanda è una meta particolare e ancora poco battuta. Sebbene negli ultimi anni il turismo sia aumentato esponenzialmente, divenendo tra le prime fonti di guadagno degli islandesi, questa meravigliosa isola che sfiora il Circolo Polare Artico conserva luoghi pressoché inesplorati, intrisi di una bellezza e di uno spirito da mozzare il fiato.

Durante il viaggio ho provato emozioni nuove e straordinarie, talmente profonde da rendere molto difficile il rientro alla vita frenetica in una città caotica come Roma.

In Islanda è facile abituarsi allo spazio, all’aria purissima, alla luce abbagliante, al silenzio.
É un amplificatore di sensi, una cassa di risonanza dello scroscio dell’acqua delle cascate, delle onde del mare, degli sbuffi di vapore dei geyser, dei versi dei piccoli uccelli di mare, del grande silenzio della notte artica.
Viaggiare sulla Ring Road, l’unica autostrada del paese, che tuttavia somiglia più a una comunissima superstrada, con tratti che si riducono addirittura a una sola carreggiata, e guardare paesaggi sconfinati dove, per chilometri e chilometri, non si scorge costruzione o presenza umana, né a destra né a sinistra, è una sensazione inspiegabile della quale la vostra anima non si stancherà, e che non basterà mai a riempire i vostri occhi.

Islanda: consigli di viaggio
Islanda: consigli di viaggio

Atterrare a Keflavìk, uscire dall’aeroporto, respirare per la prima volta nella mia vita: non è possibile spiegare la sensazione di aria vera, fresca, purissima, dei polmoni che sembrano gonfiarsi per la prima volta, come se avessero finalmente ricevuto ciò di cui avevano sempre avuto bisogno e richiesto invano.
Camminare sulla sabbia nera e lasciarvi le prime impronte dopo giorni o settimane.
Il silenzio assordante in città.
 La luce del tramonto a mezzanotte.
Tutto, in Islanda, è ricoperto di un manto di fascino e bellezza, come in una vetrina di oggetti preziosi e fragilissimi, che vanno sfiorati con delicatezza, trattati con rispetto e guardati come fossero la più grande ricchezza rimasta sulla Terra.

Non c’è da stupirsi che gli islandesi siano il popolo più innocuo, rispettoso e affabile che abbia mai conosciuto.

Sembrano avere un superiore livello di saggezza, come se fossero dotati, per diritto di nascita in questa terra, della capacità di distinguere ciò a cui bisogna davvero dare valore e ciò che invece non ne merita. Ed il loro giudizio è, talvolta, completamente diverso da quello di un sud-europeo. Gli islandesi non danno nulla per scontato e sanno riconoscere la bellezza nelle piccole cose: hanno poco, e quel poco è la loro straordinaria ricchezza.
L’Islanda è una terra di grande fascino e di gradi contraddizioni, a cominciare dall’imponente Hallgrimskirkja, la più concreta di tutte, una mastodontica chiesa che sorge nel nulla e che svetta verso il cielo con i suoi 73 metri di altezza.
Inoltre, si è portati ad associare l’Islanda alla grande maestosità della natura, alla sua forza, alla sua immortalità.
Questo è vero solo in parte.
 Mentre è facile e bellissimo restare affascinati dall’energia delle cascate, dalla violenza del mare, dal moto perpetuo dei corsi d’acqua, dal rumore improvviso di un geyser che si attiva sotto i tuoi occhi, è altrettanto scioccante e duro rendersi conto che c’è una natura fragile, una natura debole, che ha bisogno di tante cure e amorevoli attenzioni per sopravvivere in condizioni estreme.
Non ci sono alberi, in Islanda. Le caratteristiche del terreno e la violenza del vento polare impediscono agli alberi di svilupparsi spontaneamente in altezza. I pochi presenti sul territorio sono importati dall’estero, oppure piantati appositamente dagli islandesi, che se ne prendono cura, uno per uno.
Quello in Islanda è un viaggio che consiglio tanto, ma è un viaggio per pochi:

è una terra estrema, per tanti aspetti opposta alla nostra, carica di valori e significati forti, una Terra che non ha bisogno dell’uomo e che pochi uomini abitano e rispettano immensamente.

Il video dei miei cinque giorni in Islanda


MY TRIP TO | ICELAND from Giulia Milizia on Vimeo.

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Valentina Besana

Mi chiamo Valentina Besana, adoro viaggiare con il mio compagno e i nostri due figli di 10 e 13 anni. Da quando siamo una famiglia sono sempre alla ricerca di mete kids friendly che amo condividere su questo blog.

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