
Acrofobia (paura delle altezze): un trucco per superarla
L’acrofobia è la paura delle altezze e dei luoghi elevati.
A differenza delle vertigini, che possono provocare una semplice sensazione di disorientamento, l’acrofobia genera un vero e proprio stato di ansia e panico.
Episodi di acrofobia mi sono capitati soprattutto in viaggio, ma solo per un motivo: fuori casa e lontano dalla mia quotidianità vivo esperienze fuori dall’ordinario, come prendere una seggiovia o ammirare il panorama da una scogliera a picco sul mare, cosa che raramente succede nella vita di tutti i giorni.
Paura dell’altezza: le mie esperienze in viaggio

La prima volta che sono rimasta paralizzata dall’altezza ero ad Oslo all’Holmenkollen, il più antico trampolino di sci al mondo che, quando non è utilizzato per gare sportive, può essere visitato (dalla cima c’è un bellissimo panorama della città).
La seconda volta ero ad Hong Kong, dove per raggiungere la statua del Grande Buddha abbiamo preso la funivia Ngong Ping 360.
Sono stata centinaia di volte sulle funivie senza avere problemi, ma la sensazione di vuoto causata dal mare sottostante e il lungo percorso (di ben 25 minuti) mi hanno generato panico.

Mi è successo alle Cliffs of Moher, le alte scogliere a picco sul mare in Irlanda. Avevo una gran voglia di godermi l’incredibile panorama, proprio come tutte quelle persone che vedevo farlo con grande nonchalance… beh io mi sono dovuta sdraiare per terra, la paura di cadere nel vuoto ha preso il sopravvento!
Anche quando ho visitato l’Arena di Verona ho avuto qualche défaillance. Una volta arrivata nella parte più alta dell’anfiteatro, la sola idea di dover fare i gradoni in discesa mi ha generato un senso di panico.
L’estate scorsa invece su una seggiovia in alta montagna ho addirittura pianto (con i miei figli accanto che mi consolavano… non è stato il massimo!).
Cosa fare in caso di acrofobia o vertigini da altezza
Come superare l’acrofobia o un episodio di vertigini da altezza?
Io solitamente per calmarmi uso una tecnica che ho letto una volta su un libro che si chiama “Non c’é notte che non veda il giorno” su panico e fobie, scritto da Giorgio Nardone, psicologo e psicoterapeuta che nel 1987 ha fondato ad Arezzo il Centro di Terapia Strategica.
In pratica cerco di spostare la mia attenzione dal tentativo di tenere a bada la paura, all’esecuzione di un’altra attività, come contare fino a 20 e ricominciare; o fino a 50 saltando 2 numeri; oppure cercando di ricordarmi il testo di una canzone…
Il più delle volte funziona, ovviamente consiglio di rivolgervi ad un terapista se il problema diventa ingestibile e vi impedisce di vivere e affrontare esperienze che desiderate fare.
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