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| Valentina Besana |

Berlino in giornata: si può!

Grazie all’ispirazione di Cabiria che racconta il suo tour de force o “giornata alternativa” a Parigi ho cercato nel mio storico mentale qualche toccata e fuga in una città europea e il mio cuore come al solito cade lì, sempre da lei: Berlino.
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Visitatissima e sempre più cool, capitale degli artisti e delle mode di strada, Berlino meriterebbe ovviamente più tempo, ma ci proviamo in un giorno?



Partiamo con ordine, partiamo con Easyjet: partenza del volo la mattina alle 6:40 che arriva alle 8:25, perfetto. Ovviamente il costo della tratta è variabile, ma con una cinquantina di euro uno se la cava la maggior parte delle volte.
Si arriva a Schöenefeld, diventato ormai l’unico aeroporto della capitale: appena fuori dalle porte, sulla sinistra, ci sono le indicazioni per il treno che porta in città, senza cambi e senza scali, dritti in Alexanderplatz, il punto di snodo di U-Bahn, S-Bahn e treni.
Da dove cominciare? Dal centro: Alexanderplatz e la Torre della televisione, simbolo del potere socialista anni ’60, che svetta sopra gli innumerevoli centri commerciali e fast food che popolano la piazza, e su cui si puo’ salire al “modico” prezzo di 10 € per potersi gustare lo skyline cittadino e magari anche un caffè (o una birra, a seconda dell’orario!) in compagnia di qualche altro turista che cerca di capire “cos’è quello…?” guardando oltre il vetro.

La seconda tappa per guardare Berlino dall’alto è il Reichstag, sede del Parlamento tedesco situato nel Band des Bundes (quartiere dove sono posizionati tutti gli edifici governativi), che merita una tappa sia per il fascino della cupola fatta di specchi che per il suo valore storico. E’ il palazzo simbolo della storia della città dato che dal 1894 è stato distrutto, ricostruito, incendiato un bel po’ di volte. Ma forse è il minimo per un palazzo che era sulla linea di confine tra est e ovest ed era il cuore pulsante della discordia. A due passi il simbolo della città, la celeberrima Porta di Brandeburgo, protagonista di ogni evento importante, sormontata dalla settecentesca quadriga (considerata in origine simbolo di pace, ma comunque contesa tra francesi e prussiani) e sempre piantonata da due finti militari in divisa che si fanno fotografare solo ed esclusivamente se preventivamente pagati e che si scaldano anche abbastanza facilmente se scatti senza mollare un centesimo!
Un’immancabile tappa estremamente turistica è Checkpoint Charlie, punto di confine che divideva il settore sovietico da quello americano e scenario di fughe rocambolesche che adesso sono ricordate nel museo Haus am Checkpoint Charlie, che contiene tutti i pezzi originali usati per le fughe tra Berlino est e ovest. Un po’ nostalgico lo stile, ma davvero interessante.
Se la permanenza in città è limitata bisogna fare scelte obbligate: passeggiando lungo l’infinita Unter den Linden si arriva alla cosiddetta “isola dei Musei”: l’Altes Museum, l’Alte National, il Neues Museum, il Bode Museum e il Pergamon Museum, uno dei più importanti musei archeologici del mondo. Sono imponenti, leggendo le guide è facile intuire che per visitarli tutti servono tempi infiniti. Meglio andare oltre e fare una full immersion della vita della DDR al DDR Museum: una rivelazione. Il museo più interattivo e divertente mai visto! All’interno oltre a un Traband è stata ricorstruita una casa modello con tutti i pezzi originali, viene approfondito qualsiasi particolare della vita nella Berlino Est (si trovano dai quaderni dei bambini ai vestiti negli armadi), un tuffo nel passato in puro stile “Good Bye Lenin!”.

Tornando in ottica di “monumenti seri e religiosi” le tappe più imperdibili sono il Berliner Dom (il pomposo duomo che un tempo era la cappella reale), Marienkirche (con col suo inquietante affresco Totentanz, la danza della morte, dipinto dopo la peste del 1486), la neue Synagogue (con la sua cupola dorata e scintillante è il simbolo della rinascita della comunità ebraica berlinese) e ovviamente la Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche nel quartiere di Charlottenburg chiesa semidistrutta dai bombardamenti e simbolo degli orrori della guerra.
Continua la corsa. Ovviamente è d’obbligo una tappa al Muro: vicino alla Ostbanhof si può trovare il pezzo di muro più lungo e meglio conservato che è stato rinominato East Side Gallery tutto completamente ridipinto per il ventennale con gli stessi identici disegni che lo hanno decorato per anni. Affascinante, i dipinti sono splendidi e carichi di colore, ma pensare a cosa simboleggiava per i berlinesi questa galleria a cielo aperto fa venire i brividi. Andiamo oltre per immergerci nel divertente quartiere di Kreuzberg, zona dei locali: perchè Berlino è anche questo, una città con un cuore pulsante di giovani che hanno voglia di divertirsi.
In qualsiasi guida o sito internet viene sottolineato come la città sia estremamente gay-friendly ma ad esser sincera non ho visto tutta questa tendenza. Forse avrò sbagliato quartiere o forse la città impazzisce nel weekend.
Se qualcuno trova ancora il tempo ci si può dedicare tranquillamente allo shopping in qualsiasi angolo della città, bisogna solo capire cosa si sta cercando: vintage? Kreutzberg. Alta moda? Charlottenburg. Marchi internazionali? Friedrichstrasse.
Prima di capire bisogna focalizzare bene le proprie passioni, visto che la città offre proprio di tutto, dal Ramones Museum alla grandiosa fondazione di Helmut Newton.
Camminare tanto, comprare una Tageskarte (tessera giornaliera per tutti i mezzi, il costo è bassissimo ed è davvero comoda, per circa 7€ si può usufruire di tutti i mezzi in tutte le zone) e godersi l’aria vitale e pulsante della città.
In giornata si può, Easyjet ci offre un volo alle 21:05, l’orario giusto per crollare stanchi dopo una giornata del genere!


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Valentina Besana

Mi chiamo Valentina Besana, adoro viaggiare con il mio compagno e i nostri due figli di 10 e 13 anni. Da quando siamo una famiglia sono sempre alla ricerca di mete kids friendly che amo condividere su questo blog.

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