I miei 5 giorni a San Cristobal De Las Casas, in Messico
L’ospite di oggi si chiama Martina Santamaria, genovese, laureata in Geologia e informatica presso una grande multinazionale.
Da sempre la sua grande passione sono i viaggi avventura e zaino in spalla. Per questo motivo due anni fa ha aperto il suo blog PimpMyTrip.it, incentrato sui viaggi fai da te con un occhio alle mete insolite, così da poter condividere le sue esperienze e scambiarsi informazioni con altri viaggiatori.
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Una delle mie città preferite è San Cristobal De Las Casas, in Messico.
Da dove cominciare?
San Cristobal de Las Casas è famosa per essere colorata, tradizionale ed estremamente affascinante. E vi giuro che è così per davvero. Meglio dedicarle almeno tre giorni per poter assaporare tutte le cose da vedere e fare e vivere il più possibile quella che è oggi considerata la capitale culturale del Chiapas.
Durante il nostro viaggio in Messico abbiamo trascorso a San Cristobal cinque giorni per riuscire a grattare sotto la superficie e conoscere più profondamente quella che secondo me è la città coloniale più bella del Messico e per assaporarne appieno la cultura indigena.
Cosa vedere a San Cristobal De Las Casas
– San Cristobal coloniale
Con gli edifici colorati in cemento e pietre, i tetti rossi, ringhiere in ferro battuto, strade acciottolate San Cristobal è oggi uno splendido esempio di città coloniale. La geometria definita del centro storico rende molto facile orientarsi: San Cristobal è una città che va visitata a piedi.
– Plaza 31 de Marzo e il Palacio Municipal
Lo zocalo (piazza centrale) di san Cristobal è circondato da alberi frondosi sotto i quali sedersi per assaporare l’atmosfera rilassata della città e gustare un caffè biologico prodotto in zona.
La sera si anima, i musicisti intrattengono la folla che si accalca intorno al chiosco centrale, mentre i venditori mostrano ai passanti i loro prodotti.
Il Palazzo Municipale si trova nella parte ovest della piazza. Finito di costruire nel 1885, si riconosce subito per la serie di archi supportati da colonne in stile classico.
– Cattedrale di San Cristóbal
La sera quando il sole scende sull’orizzonte illumina con gli ultimi fasci di luce la facciata giallo senape della Cattedrale, un incontro di influenze barocche, moresche e indigene.
– La chiesa del Carmen
La chiesa del Carmen, con la sua facciata semplice e la sua torre in stile moresco del XVIII secolo, la cui forma richiama un arco, è tutto ciò che resta dell’antico convento della Encarnación. La chiesa e il convento, eretti nel XVII secolo, un tempo furono la porta di accesso della città.
Costruita nel XVIII secolo, la chiesa de la Merced subì un importante restauro durante il secolo scorso, ma le decorazioni delle colonne interne, in stucco, sono ancora quelle originali. L’ex convento de la Merced ospita oggi l’interessante museo dell’ambra.
– Casa de la Sirena
Uno degli edifici adibiti a uso civile più antichi di tutta San Cristóbal; le sue pareti e le sue colonne sono decorate da figure di leoni e cavallucci di mare. Cercate di trovare la sirena!
– Musei e tradizioni
Museo Na Bolom: museo dedicato allo sviluppo sociale e ambientale delle comunità native e al sostegno delle culture indigene.
Museo della Medicina Maya: museo incentrato sulla medicina Maya tradizionale ancora oggi praticata dalle popolazioni indigene del Chiapas.
Cosa fare a San Cristobal
– Visitare il Mercato locale
Visitare lo splendido mercato di San Cristobal (uno dei mercati di artigianato locale più grandi e belli del Messico) è un’esperienza da non perdere, soprattutto se si vuole osservare la faccia indigena del Chiapas. Mettete in conto come minimo mezza giornata per camminare tra le bancarelle e fare acquisti. I prezzi sono un pochino “gonfiati” per cui la parola d’ordine anche qui è “contrattare”.
Nel mercato gli indigeni dei paesi vicini vengono per portare i loro prodotti e la tradizione qui è viva e pulsante e soprattutto genuina, cosa che non si trova più nella riviera Maya dove ormai i mercati sono una serie di bancarelle che vendono paccottiglia da turisti.
Impossibile non notare come si vestono le donne tzotzil, utilizzando la lana di pecora vista l’altitudine e le temperature abbastanza fredde con cui vengono tessute le giacche ricamate (dette hupiles) mantelle e gonne lunghe di lino nero. I capelli vengono tenuti legati in folte trecce nere adornate con dei nastri colorati.
Gli uomini indossano tuniche di lana nere o bianche dette chujes, che si stringono in vita.
Se si vogliono portare a casa dei souvenir questo è il posto ideale in cui fare ottimi acquisti: gli artigiani sono davvero abili nella produzione di giacche, borse e tessuti decorati a mano.
– Escursione ai villaggi maya di San Juan Chamula e Zincantan
Un’escursione nei paesi intorno è sicuramente d’obbligo se si vuole conoscere più a fondo la cultura indigena Maya. Tutte le agenzie di San Cristobal organizzano escursioni a San Juan Chamula, in minivan oppure con un trekking a cavallo, ma per chi viaggia zaino in spalla è facile arrivarci con i colectivos (pulmini molto economici).
A San Juan Chamula sopravvive la comunità maya Tzotzil ed è famoso per la cattedrale di San Juan Bautista, il principale centro religioso (e commerciale) totzil di tutto il Chiapas.
Qui vengono ancora oggi (ogni giorno e 24 ore su 24) praticati riti religiosi tradizionali e antichi rituali di guarigione per i quali vengono sacrificati polli vivi che poi vengono mangiati come alimenti sacri. All’interno il pavimento è quasi completamente ricoperto di aghi di pino sui quali i fedeli si inginocchiano, cantano e accendono candele davanti alle quali pregano in maniera rumorosa e ipnotica.
I riti solitamente comprendono abbondanti rinfreschi innaffiati dal posh, una bevanda alcolica a base di canna da zucchero per cui la maggior parte delle persone che si trovano all’interno lasciano la chiesa completamente ubriachi.
Scusate nessuna foto: secondo i Maya le fotografie rubano loro l’anima.
E’ vietato fotografare e non solo: chi cercherà di scattare una foto o girare un video rischierà l’ira dei presenti e di essere cacciato dal paese.
– Scivolare sulle acque verdi del Canon del Sumidero
Il Canon del Sumidero è uno spettacolo della natura, maltrattato dall’incoscienza dell’essere umano. Tutte le agenzie di San Cristobal organizzano escursioni in barca, ma il giro che organizzano è breve.
Se invece prendete il colectivos e andate a comprare l’escursione direttamente all’imbarcadero, potrete percorrere tutto questo strepitoso canyon con pareti di roccia perpendicolari sul fiume (alcune alte fino a mille metri) e abitate da una moltitudine di animali: coccodrilli, iguane, avvoltoi e aironi.
Purtroppo le acque verde intenso del canyon sono rovinate dal comportamento irresponsabile dell’uomo. Nonostante venga dragato praticamente ogni giorno non è possibile non notare e non sentirsi stringere il cuore di fronte alle migliaia di tonnellate di spazzatura che soffocano il fiume e le sue rive rendendola quasi una discarica. Gli animali ormai ci hanno fatto l’abitudine: i coccodrilli prendono il sole placidamente in mezzo a centinaia di bottiglie di platica.
Ma non finisce qui, in ogni angolo del paese la natura entusiasma e lascia attoniti con la sua bellezza e prorompenza: ovunque troverete cascate nascoste, passi di montagna e piccoli paesi caratteristici in cui sedervi ed assaggiare una delle gustose specialità della cucina del luogo.
– Ammirare il panorama dal Cerro de San Cristobal
Sono due le colline da cui ammirare il panorama di San Cristobal, Il Cerro de San Cristobal e il Cerro di Guadalupe. In entrambi i casi percorrere le scalinate che accompagnano in cima alle colline è sfiancante per quello io non ci sono andata. Con il buio non sono sicure, meglio andarci durante il giorno scendendo prima del tramonto.
Fondatrice e autrice di BeRoad.it; Web Content Creator & Editor; Seo CopyWriter; Instagram Coach
Adoro viaggiare con il mio compagno e i nostri due figli figli di 9 e 12 anni.
Sono sempre alla ricerca di mete kids friendly a Roma, in Italia e nel mondo, che amo condividere con voi su questo blog.
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Mi chiamo Valentina Besana, adoro viaggiare con il mio compagno e i nostri due figli di 9 e 12 anni. Da quando siamo una famiglia sono sempre alla ricerca di mete kids friendly che amo condividere su questo blog.
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