Guida di Istanbul: cosa vedere e cosa mangiare
Se vi aspettate una pittoresca città arabeggiante piena di cammelli, odalische ed integralisti islamici siete decisamente fuori strada: oltre ad essere la Turchia uno Stato fieramente laico dal 1923 (http://it.wikipedia.org/wiki/Kemalismo), Istanbul è una moderna e multiculturale megalopoli di oltre 12 milioni di abitanti, da sempre crocevia di popoli e culture diverse ed oggi città d’arte che attira turisti da tutto il mondo, oltre che dalla Turchia stessa.
Una movida notturna che supera Barcellona, monumenti spettacolari e quel pizzico di tocco esotico che piace al turista europeo ma che non lo spaventa troppo, e che anzi può deludere chi invece spererebbe di visitare una città tipicamente orientale.
Le strade del centro sono pulitissime ed impeccabili, ma nei vicoli la pavimentazione è spesso pericolosamente rovinata e il rischio di inciampare è alto.
Religione islamica, cristiana ed ebraica convivono serenamente in reciproco rispetto con chiese, moschee e sinagoghe a pochi metri l’una dall’altra; se per strada non è certo raro vedere donne che indossano eleganti chador, può anche capitare di imbattersi in ammiccanti versioni velate di procaci soubrette, con testa e braccia coperte ma vestiti ultra aderenti e in rosso fuoco.
A dimostrazione della laicità turca, gli alcolici si trovano quasi ovunque e il liquore più famoso è il raki, vagamente simile alla nostra sambuca o all’ouzo greco.
Numerosissimi i chioschi di dürüm kebab sia di pollo che di carne rossa, e nei ristoranti è usanza diffusa portare su un vassoio ciotoline da cui scegliere i vari tipi di antipasto.
Per strada non mancano venditori ambulanti di ciambelle al sesamo, pannocchie, zucchero filato e castagne anche in estate.
Dolce tipico è il lokum, che si trova in infinite varianti.
I chioschetti dei gelati sono gestiti da personaggi vestiti un po’ da eunuchi dell’harem, che passano la giornata a fare uno show prendendo in giro il malcapitato cliente: chi si è sottoposto all’imbarazzante scena, per la ben poco modica cifra di 5 ytl (ovvero 2.50 euro) assicura che il gelato è una pasta gommosa e dal sapore piuttosto chimico.
La nuova lira turca, ytl, equivale a 0,50 €: facile fare i calcoli per il cambio, nell’aspetto le monete ricordano gli euro e su tutte le banconote c’è il ritratto di Atatürk; la foto di Mustafa Kemal Atatürk, fondatore della Repubblica turca, sostenitore della laicità dello Stato e della parità dei sessi, troneggia in quasi tutti i ristoranti e gli uffici, mentre nelle strade è frequentissima la celeberrima bandiera rossa con mezzaluna e stella bianche.

Cosa fare e vedere a Istanbul in due/tre giorni
- Cisterna (Yerebatan Sarayı): suggestiva ed incantevole, peccato sia affollata di turisti vocianti che affievoliscono la magia del luogo.
- Santa Sofia (Hagia Sophia, Ayasofya): ora un museo in perenne restauro, visitabile nonostante le impalcature.
- Moschea Blu (Sultanahmet camii o Sultan Ahmet camii): imponente e maestosa ma di gran classe, si entra senza scarpe (da cui una certa puzza dovuta al passaggio quotidiano di migliaia di turisti con i piedi lessi) e le donne con il capo coperto. Gradevolissimo e rivitalizzante camminare scalzi sulla moquette.
L’entrata è gratuita e, in caso abbiate magliette a maniche troppo corte, vi sarà data una strategica mantellina all’ingresso: non in tutte le chiese italiane avrebbero di queste accortezze per favorire il turismo, specialmente a Firenze. - Ippodromo: l’equivalente del Circo Massimo a Roma, ora grazioso giardinetto dove riposarsi dopo la visita alla Moschea Blu.
- Topkapi: l’enorme palazzo imperiale. Doveroso visitarlo, ma non molto ben tenuto: nelle sale principali dell’harem le piastrelle sono tenute con lo scotch. Interessante vedere come in Turchia esistano da secoli i gabinetti privati, ovviamente alla turca!
Nella sala dedicata alle reliquie convivono Bibbia, Vangelo e Corano: un pelo della barba di Maometto, la testa di Giovanni Battista e il bastone di Mosè attirano una folla di rispettosi visitatori. - Bazar delle Spezie, o Bazar Egiziano: il sabato è affollatissimo e i venditori offrono dolcetti e omaggi per accalappiare i clienti. Negli altri giorni c’è meno gente e nessuno offre niente, in compenso si trovano molte più offerte stile 2×3.
Da non perdere, sulla fiancata sinistra esterna, le bancarelle di animali che vendono cuccioli di cane, coniglietti, pulcini e sanguisughe. - Gran Bazar: architettonicamente delizioso, ma prezzi decisamente più alti e negozianti più scontrosi che in quello delle Spezie. Fateci un salto, merita di essere visitato ma per gli acquisti meglio guardare nelle bancarelle esterne.
- Moschea di Solimano: attualmente chiusa per restauro, domina lo skyline della città.
- Ponte di Galata: non è il ponte su Bosforo ma sul Corno d’Oro. Nella parte superiore, percorribile sia dai pedoni che dalle macchine, si affollano i pescatori; sotto è pieno di locali molto trendy con affaccio sul fantastico panorama: fermatevi per una birretta/aperitivo mentre vi gustate in tutta calma il tramonto sull’acqua.
- Torre di Galata: un ottimo punto da cui godere il panorama, peccato che sia probabile fare un po’ di fila all’entrata.
- San Salvatore in Chora (Kariye Kilisesi o Kariye Camii): fuori mano, raggiungibile necessariamente in taxi, non molto grande ma con mosaici splendidamente conservati, è oggi un museo di enorme bellezza.
- Battello sul Bosforo: una passeggiata via mare per ammirare la vastità della città, le ville lussuose e i vivaci quartieri che si affacciano sul Bosforo. Non è improbabile avvistare i delfini, ma se soffrite di mal di mare fate attenzione: a causa delle forti correnti, la barca potrebbe ballare parecchio. Potete prendere i traghetti di linea che partono dal ponte di Galata, più economici, o i tour privati, come Cose turche, circa 15 ytl con guida in italiano (muzafferkocabas@hotmail.com, sito web www.coseturche.com).
- Una passeggiata da Taksim Square al ponte di Galata vi farà ammirare le vetrine dei negozi di İstiklâl Caddesi: peccato che non sia troppo caratteristica e che potrebbe essere la via commerciale di qualunque città. La strada è pedonale, ma passa spesso il tram volutamente retrò che fa pendant con il Tünel, la funicolare sotterranea che collega i quartieri di Karaköy e Beyoğlu.
Taxi a Istanbul
I Taxi a Istanbul sono frequenti, economici e comodi per raggiungere velocemente destinazioni troppo distanti per andare a piedi, e si tenga oltretutto presente che Istanbul è tutta salite e discese anche piuttosto ripide. Di contro, il traffico è massiccio, i tassisti guidano tipo folli ridendo delle facce terrorizzate dei turisti, e facilmente cercano di alzare il prezzo passando per strade ben più lunghe del dovuto. Contrattate prima di salire in auto, se il prezzo non vi convince spostatevi di qualche metro e chiedete ad un altro: tenete presente che dal Bazar delle Spezie a Taksim Square 15 ytl sono più che sufficienti ma i tassisti arrivano a chiedere il doppio al turista sprovveduto.
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Fondatrice e autrice di BeRoad.it; Web Content Creator & Editor; Seo CopyWriter; Instagram Coach
Adoro viaggiare con il mio compagno e i nostri due figli figli di 9 e 12 anni.
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Ciao! Sono Valentina

Mi chiamo Valentina Besana, adoro viaggiare con il mio compagno e i nostri due figli di 9 e 12 anni. Da quando siamo una famiglia sono sempre alla ricerca di mete kids friendly che amo condividere su questo blog.
ho fatto un viaggio a istambul propio in questi giorni e mi e’ piaciuta molto ,e comunque stata un esperienza bellissima
Istanbul is very nice!8
ci sono stata per un weekend lungo! che emozioni…
Ciao,complimenti per il Tuo sito web.
İo sono la guida del giro sul Bosforo.Lei aveva fatta la gita sul Bosforo con me?
Ma İo a parte la guida vendo tappeti.E nel sito non se ne parla del giro come vedete.Prima non é vero che non sia attiva.E poi il giro non costa 20 lire.Ma costa 15 €.Grazie di aver accennato su di me pero
per favore non disinformate o cancellate proprio.
Grazie
Gentilissimo Muzaffer Kocabas, sì avevamo fatto una visita guidata a Santa Sofia e poi in battello sul Bosforo e ci era piaciuto molto, per questo l’ho scritto nell’articolo: mi scusi per l’errore, provvediamo subito a correggerlo. Grazie per l’attenzione che ci ha dedicato e buon lavoro nella splendida Istanbul!
e io sn di origine turca, ma sn nata in italia e sn vissuta qua..comqe si dovrebbe atraversare il ponte Fatih Sultan Mehmet essa ha un panaroma bellissimo. attraversare begoglu, nisantasi, atasehir esse sn molto cnsciute e sono stupende con progetti molto belli