
Weekend con le amiche: 48 ore a spasso per Dublino

Si è appena concluso il mio weekend con le amiche a Dublino.
Era da tantissimo tempo che non partivo senza figli. L’ultima volta risale se non erro al blog tour a Lanzarote e Fuerteventura, quindi all’incirca 5 anni fa. E’ stato strano, devo ammetterlo, soprattutto le prime ore mi sono mancati tantissimo. Questo non vuol dire che io non sia riuscita a divertirmi e a rilassarmi, dico solo che avere tutto quello spazio nel trolley e nella borsa mi ha un po’ destabilizzato!
Siamo partite da Roma per Dublino il venerdì mattina e siamo atterrate all’ora di pranzo. L’aereo del ritorno era alle 16.30, quindi siamo state in totale poco più di 48 ore.
Bastano due giorni per visitare Dublino? Direi proprio di si, quindi se avete poco tempo a disposizione per una piccola fuga la capitale della Repubblica d’Irlanda è un’ottima meta.
Dove dormire a Dublino: hotel centrale a pochi passi da tutto
L’hotel in cui abbiamo dormito a Dublino è il Maldron Hotel Pearse Street.
Eravamo indecise tra hotel, B&B e appartamento. L’appartamento lo abbiamo escluso perché non abbiamo trovato nulla di particolarmente vantaggioso; i B&B a Dublino propongono principalmente la colazione tradizionale irlandese ed una delle mie amiche con cui viaggiavo ama solo la colazione dolce; abbiamo optato così per un hotel carino, centrale e con colazione continentale compresa.

Il Maldron Hotel Pearse Street si trova a 15/20 minuti a piedi dalle principali attrazioni di Dublino, come Temple Bar, il Trinity College, la statua di Molly Malone e O’Connel Street. Merrion Square, con le sue porticine colorate tipiche di Dublino, è a soli 10 minuti. La zona dell’albergo è molto tranquilla, con fermate dell’autobus, una stazione della Dart (treno che potete usare per raggiungere i paesini sulla costa) e un piccolo supermercato sempre aperto in cui comprare acqua o qualche dolcetto prima di andare a dormire.
L’hotel ci è piaciuto molto, la camera era spaziosa e pulita, con caffè e tè a disposizione.
La colazione al buffet è nella media, senza infamia e senza lode. Buoni i cornetti e altri dolcetti, il salato è stato un po’ deludente. Bella la sala dove viene servita, la stessa del ristorante. Una sera, prese dalla pigrizia e da un po’ di stanchezza, abbiamo cenato lì e devo dire che non siamo rimaste deluse. L’hotel mi ha ricordato un po’ la catena Premier Inn di Londra.
Un altro hotel che vi consiglio, nella stessa via del Maldron ma ancora più vicino al centro città, è il Trinity City Hotel, con una hall e spazi comuni davvero belli e accoglienti.
Dall’aeroporto di Dublino al centro città con il taxi
Quanto costa il taxi dall’aeroporto al centro? All’andata, prendendo un taxi subito all’uscita dell’aeroporto, abbiamo pagato 45 euro, con il forte dubbio di aver preso una fregatura visto che non c’era il tassametro (siamo state un po’ distratte e prese dalle chiacchiere), mentre al ritorno la tariffa di 30 euro indicata dall’app Free Now (ex MyTaxi) con cui ho prenotato la macchina è stata confermata. Il tragitto è di circa venti minuti.
L’alternativa per raggiungere il centro dall’aeroporto è prendere un autobus. Esistono diverse compagnie private che offrono questo servizio, ma se volete risparmiare ancora di più affidatevi alle linee di autobus urbani. Sul sito dell’aeroporto di Dublino trovate tutte le linee e compagnie di autobus che potete prendere: aeroporto.net/aeroporto-dublino/collegamenti-aeroporto-dublino/
Cosa vedere a Dublino in due giorni
Il nostro itinerario di due giorni è stato piuttosto turistico ma molto molto interessante. Avevamo solo voglia di rilassarci senza troppi pensieri e impegni.
Giorno 1 a Dublino: pranzo tipico al pub, la statua di Molly Malone, shopping da Primark (Penneys)
Alle 15.00 circa, dopo aver lasciato i bagagli in albergo, eravamo pronte per esplorare Dublino. Ci siamo recate subito in centro, che abbiamo raggiunto con una breve e piacevole passeggiata.

Lì ci siamo infilate in un pub a caso perché eravamo davvero affamate. Il pub, che vi consiglio, si chiama O’Neills Pub & Kitchen e propone in bella vista (stile self service) cibo tipico irlandese. Ok lo so che detto così non invoglia, ed effettivamente appena entrate eravamo un po’ titubanti, ma in realtà abbiamo mangiato dell’ottima carne accompagnata da purè e verdure varie. Con la pancia piena e dopo il primo boccale di Guinness ci siamo dirette verso la statua di Molly Malone, simbolo di Dublino.

A quel punto, girovagando per le vie dello shopping, abbiamo deciso di cercare Primark per comprare qualche magliettina a poco prezzo ai bambini (per una volta che sono sola faccio shopping per loro!), scoprendo che in Irlanda Primark si chiama Penneys, lo sapevate? Felici dei nostri acquisti (magliette a poco più di 2 euro) ci siamo fatte un’altra passeggiata, questa volta lungo il fiume Liffey con tappa al famoso Ha’penny Bridge. Sulla via di ritorno verso il nostro hotel, ci siamo fermate in un altro bel pub per un’ultima birra.

Prima di partire per Dublino mi ero segnata i nomi e gli indirizzi dei migliori pub della città, ma in realtà è stato bello scegliere i locali completamente a caso e trovarsi benissimo, tranne per il pranzo prima della partenza (ve ne parlo nel penultimo paragrafo).
Giorno 2 a Dublino: Merrion Square e le porte colorate, Grafton Street, Old Library al Trinity College, Temple Bar, Saint Patrick’s Cathedral, Liberty Market (da evitare), Guinness Storehouse
Merrion Square
Dal nostro hotel ci siamo diretti verso Merrion Square (10 minuti a piedi) per fare qualche foto alle caratteristiche porte colorate di Dublino, tipiche degli eleganti palazzi georgiani della zona.
Nel parco e nei dintorni ci siamo imbattuti in una manifestazione per l’ambiente, dove organizzavano workshop e giochi per famiglie con bambini (ehm… si lo so, non ero con i bambini, ma ho comunque fatto caso a questa cosa, deformazione professionale).
Grafton Street e Trinity College Old Library
Da Merrion Square ci siamo abbiamo raggiunto la via pedonale Grafton Street per andare al Trinity College e visitare la suggestiva Old Library. L’ingresso al Trinity College è gratuito, è a pagamento invece l’accesso all’antica biblioteca e quindi al “Book of Kells”, che si trova all’interno dell’edificio. La coda per entrare durante il weekend è piuttosto lunga, vi consiglio di acquistare i biglietti online salta-fila per evitarla. i trovate sul sito ufficiale del Trinity College.


La Old Library è ciò che rappresenta il Trinity College nel mondo ed è assolutamente da visitare.
Prima di accedere alla Long Room, la libreria vera e propria, il percorso prevedete la mostra permanente dedicata a “The Book of Kells”, un manoscritto miniato realizzato dai monaci irlandesi nel 1800, considerata una grande opera d’arte del periodo.

Temple Bar
Ogni sabato mattina (anche con pioggia, vento o grandine) nel frequentatissimo quartiere Temple Bar si svolge un piccolo food market ideale se volete mangiare qualcosa al volo o assaggiare gli scones, dolcetti tipici della tradizione anglosassone.

Temple bar è famoso soprattutto per i pub e la musica dal vivo, ma anche di giorno è una zona vivace. Durante il weekend ci sono tanti locali e pub che propongono il brunch o la colazione tipica irlandese, fatta di uova, fagioli, funghi, pomodori grigliati, pancetta, salsicce, black e white pudding (sanguinaccio) e pane tostato. Una cosa leggerina insomma. Se non volete il classico pub, un posto molto carino è il Dollard & Co e, consigliatissimo per le stupende fette di torta, il Queen of Tarts.

Saint Patrick’s Cathedral
Da Temple Bar ci siamo dirette verso la Saint Patrick’s Cathedral, la cattedrale dell’Irlanda protestante più importante del paese. Non siamo entrate ma è comunque una tappa obbligata per chi si trova a Dublino.
Liberty Market (da evitare), Guinness Storehouse
Dalla Saint Patrick’s Cathedral, dopo una tappa in un pub per mangiare un ottimo Guinness stew (tipico stufato irlandese), ci siamo diretti verso la Guinness Storehouse. Sulla strada abbiamo incrociato il Liberty Market, un mercato coperto di cui avevo letto qualcosa. Beh non andateci di proposito, non vale assolutamente la pena. E’ un mercato pieno di cianfrusaglie e vestiti “tarocchi”.

Ma passiamo alla Guinness Storehouse, dove ero già stata circa 9 anni fa, quando eravamo andati a Dublino con Diego piccolo piccolo. Ci sono voluta ritornare perché le mie amiche non c’erano mai state e, a mio parere, è un museo moderno davvero molto interessante e ben fatto. Per molti è una turistata, ma che vi devo dire, a me piace!

Ricordo che la prima volta non avevamo trovato una grande folla, probabilmente perché era mattina. Questa volta, di sabato pomeriggio, c’era davvero tanta gente, me ne sono resa conto soprattutto al Gravity Bar, il bar panoramico al settimo piano dove, con il biglietto d’ingresso, vi verrà offerta una pinta di Guinness.
Il museo della Guinness di Dublino racconta tutto sulla storia della. Molto bello il piano dedicato alla pubblicità del marchio nel corso degli anni.
L’ingresso è piuttosto caro (25 euro per gli adulti, gratis per i bambini sotto i 12 anni) ma acquistando i biglietti in anticipo sul sito ufficiale della Guinness Storehouse avrete un piccolo sconto (e salterete la fila).
Giorno 3 a Dublino Irish Rock ‘n’ Roll Museum Experience e un pub da evitare come la peste
L’ultimo giorno a Dublino (anzi l’ultima mattinata visto che alle 15.00 dovevamo stare in aeroporto) avremmo voluto dedicarlo alla scoperta del quartiere Portobello, nella parte sud di Dublino. Ci sarebbe piaciuto fare una bella passeggiata e fotografare la street art della zona visto che le temperature del weekend lo permettevano, ma la pioggia ci ha sorpreso dalla mattina presto. Abbiamo così cambiato velocemente programma e ci siamo dirette di nuovo a Temple Bar per visitare un museo molto particolare, l‘Irish Rock ‘n’ Roll Museum Experience. La visita guidata è obbligatoria ed è solo in inglese, il tour dura poco più di un’ora e parte ogni ora e un quarto. Il museo apre alle 11.00, orario della prima visita guidata della giornata.
Il museo è per appassionati di musica e di rock, è molto interessante ma purtroppo, essendo il mio inglese ad un livello non troppo alto, non sono riuscita a comprendere tutti gli aneddoti che la nostra brava guida ci ha fornito.


Il pub da evitare come la peste è il “Lombard Townhouse”, un locale su Pearse Street in cui siamo entrate per un ultimo pranzo veloce prima di andare all’aeroporto. Tutta la carne che abbiamo ordinato era immangiabile per quanto era dura, in particolare il Guinness Stew con il quale una delle mie amiche stava soffocando. Per fortuna aver imparato la Manovra di Heimlich nei corsi di primo soccorso è servito! L’altra mia amica ha avuto la prontezza di eseguirla e le ha letteralmente salvato la vita. In tutto ciò i camerieri si sono dimostrati impreparati e poco professionali, non ci hanno aiutato in alcun modo né hanno pensato di farci uno sconto.
Kilmainham Gaol
Non abbiamo visitato il carcere Kilmainham Gaol per un solo motivo: si può accedere solo con visita guidata prenotabile online, ma una settimana prima della nostra partenza mi sono accorta che non erano rimasti posti disponibili per i giorni in cui saremmo state a Dublino. Io in realtà ho visitato il Kilmainham Gaol moltissimi anni fa, la prima volta che sono stata in Irlanda, per questo motivo vi consiglio di non perdervelo e di prenotare con larghissimo anticipo sul sito ufficiale. La visitata guidata è disponibile solo in lingua inglese, non è possibile farla in italiano.
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