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In Marocco sulle piste dei Tuareg

Un viaggio in Marocco significa mille emozioni e ricordi. Palmeti stagliati sul rosso del tramonto, greggi di cammelli, aroma di spezie utilizzate per preparare il tajine, suq,  crespelle (baghir) e tanto tè.
Il Marocco è un paese che si avvicina alla modernità pur tenendo alle tradizioni, non potrebbe essere differente visto che  storia e antiche civilità si respirano all’ombra di ogni muro, in ogni angolo.






Il tour operator Kuoni propone un itinerario interessante che si snoda lungo le piste dei Tuareg, attraverso vallate, deserti, oasi e antichi castelli di terra.
I Tuareg sono una popolazione berbera nomade che vive nel Sahara, si tratta di un popolo senza stato, visto che il loro territorio si estende su diversi Paesi africani, e la loro identità si basa sulla cultura, lingua e dalla tradizione orale la cui trasmissione è affidata alle donne. La loro sopravvivenza è messa alla prova dall’inospitalità delle condizioni climatiche del territorio, dove si sostentano con l’attività pastorizia o attraverso occupazioni nel settore turistico, ad esempio come guide o autisti nel deserto.


Foto di vtveen

La prima tappa del viaggio è Skoura. Il Palmeraie di Shoura (palmeto) fu creato nel XVII si trovano palme da dattero, fichi, melograni, albicocchi e roseti e si avrà la possibilità di incontrare le popolazioni locali vestite nei loro abiti tradizionali e prendere il tè con loro. Poi partenza per il villaggio di Tazenakht famoso per la produzione di tappeti fatti a mano. I tappeti hanno un grandissimo valore decorativo e sono una delle più interessanti espressioni artistiche nate nella cultura nordafricana e mediorientale ed apprezzati in Occidente fin dalla loro diffusione nel quattordicesimo secolo ad opera di mercanti. I tappeti prodotti dalle popolazioni nomadi (chiamati tappeti berberi) sono in lana annodata, dai colori vivaci e dai disegni geometrici e sono realizzati artigianalmente, dalla filatura, alla tessitura fino alla colorazione, per questo presentano imperfezioni. Molto spesso sono improvvisati durante le pause, quando viene montato il telaio e i tessitori si mettono all’opera.
Poi alla volta di Foum Zguid, piccolo villaggio in terra pressata situato nel cuore di un palmeto. Proseguimento su pista fino all’oasi di Iriki che si trova sotto un altopiano dove si dormirà sotto le stelle in un campo tendato. Si faranno poi escursioni sulle dune di Chegaga dal colore giallo oro, in sella di dromedari condotti da Berberi. La tappa successiva sarà il villaggio di M’hamid, ultimo villaggio alle porte del Sahara e ad appena 15 km dal confine algerino per poi proseguire per Zagora. Questa città sorge nei pressi di una fortezza costruita nel XII secolo e per un certo periodo città di guarnigione è adesso completamente dedita al turismo.
Partenza attraverso la pista di Tansikht dalla quale si raggiunge la valle del Draa, un susseguirsi di palmeti e villaggi, una delle piste più belle del Marocco e proseguimento per Ouarzazate ultima tappa prima del rientro a Marrakech dove è prevista una visita alla città. Ma quel che rimane più impresso nella mente del viaggiatore in Marocco forse è proprio la visita della Medina (citta vecchia), bisognerebbe concedersi un breve vagabondaggio nel suo cuore, tra archi viuzze e palazzi abbandonandosi alla particolarissima atmosfera di colori, aromi e scenografie.
 


Valentina Besana

Blogger professionista, fondatrice e autrice di BeRoad.it. Amo il turismo di prossimità, andare in giro per Roma e il Lazio e condividere nuove scoperte con voi. Appena posso, parto anche per mete un po' più lontane

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